Riunioni

Tra le persone che compongono il Lions Club Le Alfonsine emergono competenze inerenti l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità ma anche alla creatività, manualità trasformativa, sensibilità estetica, progettualità e abilità sartoriali di alta moda, caratteristici della tradizione di eccellenza del Made in Italy.

L’evento inaugurale connotato dal fashion show e il desiderio di creare capi e accessori originali per valorizzare gli acquisti vintage e reuse  in sfilata e in vendita a favore del service sono stati l’occasione per confezionare oggetti unici, pensati e realizzati con cura nei mesi precedenti. Dall’idea allo schizzo, passando dalla raccolta di tutti i materiali necessari (tessuti, riviste vintage per il decoupage, passamanerie e accessori di merceria donati da privati, sarte e botteghe storiche), moltissime mani hanno condiviso con entusiasmo la produzione di scatole e shopper utili per contenere gli acquisti e per essere riutilizzati nel tempo.

Un modo per aprire una finestra di pensiero sul problema del fast fashion, del riciclo chimico, dell’inquinamento ambientale e di quanto ogni singola persona possa fare quotidianamente per contrastare l’iperproduzione di milioni di tonnellate di rifiuti tessili nel mondo, che solo in piccolissima percentuale vengono riciclati correttamente.

         

 

Solo per il primo evento del nuovo Lions Club Le Alfonsine sono stati realizzati anche capi couture a maglia fatti a mano: le due collezioni “Les évocatrices” (creazioni handmade che evocano ricordi sensoriali, memorie di vita e di viaggi in Francia, iniziale patria della moda, pensati in onore della famosa sarta italiana Elsa Schiaparelli, che a Parigi negli anni Venti presentò una prima collezione di modelli in maglia di enorme successo) e NATIVE” (capi handmade che mixano materie/colori/saperi da culture differenti, realizzati in alpaca suri, cachmere, mohair, viscosa, cotone bio, lino e seta, con differenti tecniche artigianali) in edizione limitata, da mani che donano gratuitamente e chiedono di rimanere anonime, nel rispetto dello sguardo sempre teso al bello che dà senso all’uomo e al suo operato.

Questi capi devono essere interpretati attraverso una lettura semiologica (la disciplina che studia i segni) perché questi manufatti sono segni di comunicazione umana e di tante attenzioni: alle materie prime selezionate, alla soddisfazione dell’indosso, all’estetica, alla contemporaneità dei modelli più fashion, alla sostenibilità e all’ecologia del processo di produzione dei filati, che devono essere belli e piacevoli alla vista e al tatto ma anche funzionali e versatili per tanti indossi e abbinamenti. Si pone attenzione alle aziende che privilegiano allevamenti rispettosi delle condizioni di crescita e di rasatura degli animali, in particolare gli allevamenti biologici di alpacha, che ricordiamo non sono pecore ma camelidi come i lama, allevati sin dai tempi degli Incas, per il filato caldissimo, senza lanolina e con proprietà anallergiche, con 22 colorazioni naturali, che non necessitano di sbiancature chimiche con residui dannosi per l’ambienteSi privilegiano tecniche e modelli tendendo alla riduzione dello spreco: rettangoli assemblati come nell’antica tecnica orientale per fare i kimono,  utilizzando piccole rocche “salvate” dall’alta moda: filati irripetibili di pregio, studio e fascino esclusivi.

Tutti i particolari delle due collezioni sono stati descritti in brochure su ogni tavolo dedicato agli ospiti, insieme ai fiori.

   

I pensieri specifici che hanno accompagnato la progettazione e la realizzazione di questi capi sono stati dedicati alla solidarietà per il Centro Demetra e a tutte le persone che ritengono che la violenza domestica NON debba essere ingrediente di nutrimento per i nostri figli e per il nostro futuro.

Tutti gli scatti professionali dell'evento inaugurale sono offerti gratuitamente dalla fotografa Eleonora Rapezzi  a favore del service della serata.

Notizie da Lions Clubs International
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