SERVICE DI RILEVANZA NAZIONALE
Abuso sui minori - Parliamone insieme per difendere i nostri bambini
I Lions di Como in collaborazione con la Parrocchia di San Giuliano Como organizzano una serie di incontri aperti alla cittadinanza volti a comprendere il fenomeno dell'abuso sui minori al fine di prevenirlo.
Calendario degli incontri: vedi questo volantino.
SERVICE - Il restauro dei leoni di San Fedele
Gioielli d'arte e di storia
da consegnare al futuro
Celebrare adeguatamente - con un progetto che lasci in città una traccia concreta dell'attività dei Lions - il 60° anniversario della fondazione del club e contemporaneamente indicare nell'investimento in cultura e nell'attenzione alla formazione dei giovani due linee d'azione imprescindibili per il futuro: su questi obiettivi fondamentali è stato costruito il service principale dell'annata 2012-2013 del Como Host, con l'intenzione anche di ricordare la figura della compianta socia Sandra Mazzoli, che ha reso possibile questa iniziativa con un generoso lascito.
Il progetto riguarda il restauro e la valorizzazione di due autentici gioielli della scultura romanica, custoditi nella basilica di San Fedele, che risalgono a un'epoca anteriore all'VIII secolo. Si tratta di due leoni stilofori, riutilizzati come acquasantiere nei corridoi posteriori dell' edificio sacro, che originariamente ornavano la facciata della preesistente chiesa di Sant'Eufemia, "probabilmente in posizione parallela alla parete" come scrive Oleg Zastrov in "Scultura carolingia e romanica nel Comasco". Particolare non trascurabile - soprattutto sotto il profilo di un'indagine storico-archeologica ancora largamente da completare - una delle due acquasantiere è stata ricavata in un capitello (usato come elemento di riempimento nella vicina torre) proveniente dal tempio che in epoca romana sorgeva nel luogo stesso della basilica di San Fedele.
Le due opere testimoniano con grande suggestione la capacità dei nostri antenati di dare vita figurativamente e di comunicare con notevole efficacia il loro universo spirituale e i cardini della loro fede. Nel primo gruppo l'uomo è sovrastato e bloccato da una belva (il peccato) che lo assale e lo imprigiona fra le proprie zampe, impedendogli di muoversi e di scegliere liberamente la propria strada. Nel secondo, speculare ed opposto, è l'uomo a cavalcare l'animale-peccato e a soggiogarlo, a controllarlo, a dominarlo. Se si considera che i due leoni stilofori erano originariamente posti accanto all'entrata di Sant'Eufemia, che i catecumeni attraversavano dopo aver rinunciato al peccato con il battesimo ricevuto nel battistero di San Giovanni in Atrio, la simbologia appare immediata e trasparente, accentuata dalla fissità della pietra.
Il Club ha affidato l'intervento, proprio per sottolineare l'attenzione posta al futuro dei giovani e all'apertura per loro di nuove opportunità di lavoro in un settore strategico per il Paese come la valorizzazione dei Beni Culturali, all'Istituto Aldo Galli, realtà scolastica d'eccellenza non solo nell'ambito cittadino, recentemente riconosciuta come sede autorizzata per il conseguimento della laurea magistrale in restauro.
SONO INIZIATI I LAVORI DI RESTAURO
Troviamo qui il comunicato stampa sull'inizio dei lavori
I lavori di restauro, autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano, sono iniziati lunedì 17 marzo 2014 e proseguiranno per un paio di mesi : vengono effettuati dalle allieve dell’ Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como sotto il coordinamento della docente Gisella Bianconi.
La scultura in marmo di Musso, oggetto del primo intervento, è utilizzata coma acquasantiera, per una piccola conca di epoca successiva posta sulla testa del leone: raffigura in realtà il felino che stringe fra le zampe una piccola figura umana , apparentemente inginocchiata e che con le fauci preme e soverchia il capo del prigioniero, indossante un saio e con la testa coperta da un copricapo.
Ed ecco due articoli sull'avvio dei lavori:
qui quello de "il Corriere di Como" del 19 marzo 2014
e qui quello de "il Settimanale" della Diocesi, del 22 marzo 2014
RESTAURATO IL PRIMO LEONE
Il compimento della prima fase di restauro, relativa al leone stiloforo che si trova sull'ambulacro di destra rispetto all'altare di San Fedele, è stato celebrato con una semplice cerimonia officiata dal parroco monsignor Calori il 1°luglio scorso. In precedenza era stata celebrata una Messa in ricordo di Sandra Mazzoli, compianta socia del Club, che con un proprio lascito ha consentito questa iniziativa. All'incontro erano presenti, oltre alle restauratrici, l'ingener Tajana dell'Accademia Galli e un gruppo di soci.
Service d'opinione
DALLA CASA DEL FASCIO
ALLA CASA DEL SINDACO
Nell'anno 2012-2013, sotto la presidenza di Stefano Sampietro, è stata lanciata la proposta di utilizzare la Casa del Fascio di piazza del Popolo - il capolavoro del Razionalismo comasco realizzato su progetto del 1932 di Giuseppe Terragni - come sede di rappresentanza e ufficio del sindaco della città. Attualmente sede della Guardia di Finanza, che ne ha garantito in modo esemplare la conservazione e la manutenzione, l'edificio fu concepito e progettato proprio come la "casa di vetro" del potere cittadino, che era al tempo il partito fascista ed è oggi rappresentato dal Consiglio comunale e dal sindaco, democraticamente eletti.
L'operazione avrebbe quindi lo scopo di riportare l'opera di Terragni alla sua funzione originale, allo stesso tempo restituendola all'utilizzzo pieno della città e potrebbe essere realizzata - al contrario di altre destinazioni suggerite negli ultimi anni - praticamente a costo zero, non necessitando di particolari lavori di adattamento in quanto destinata a un utilizzo che sarebbe perfettamente compatibile con quello originale.
La proposta è stata esaminata all'interno del Club e quindi sottoposta all'attenzione del sindaco e del Consiglio comunale, ai quali spetta una valutazione nel merito. Nel frattempo, va sottolineato come questa presa di posizione a favore di una destinazione della Casa del fascio più direttamente inserita nella vita della città punta da un lato a una valorizzazione quotidiana del prestigioso edificio e riporta contemporaneamente l'attenzione su quello spazio urbano di grande valenza delineato appunto dall'edicio di Terragni, dall'abside del duomo, dalla facciata del Teatro Sociale e dai resti della Torre Pantera.
La Casa del fascio di Como (G.Terragni 1932)
DARE AL POLITEAMA
UN FUTURO DA AUDITORIUM
Da anni il Lions Club Como Host ha posto all'attenzione dell'opinione pubblica e dell'Amministrazione comunale la necessità di salvare, restituendogli una funzione nella vita della città, un edificio come il Politeama che rischia ormai un'irrecuperabile rovina. Prima costruzione a Como realizzata con parti strutturali in calcestruzzo armato, il Politeama fu progettato da Federico Frigerio e portato a termine nel 1910. Per più di mezzo secolo, come secondo teatro cittadino, fu il tempio dell'operetta e ospitò le celebrità dell'epoca (da Duke Ellington a Macario) prima di iniziare, con la trasformazione in cinematografo, il lento ma inesorabile percorso della decadenza che lo ha portato alle attuali condizioni di pietoso degrado.
Il Lions Club ha indicato, anche in ripetute occasioni di pubblico confronto, la possibilità di approfondire l'ipotesi di un recupero della sala, preliminare alla messa a disposizione del Conservatorio da tempo alla ricerca di ulteriori spazi, come auditorium e aula per concerti. Lo stesso Conservatorio, al quale il Politeama potrebbe essere ceduto in comodato dal Comune che ne detiene l'81,6% della proprietà, potrebbe contribuire in misura significativa al restauro, utilizzando finanziamenti nazionali ed europei.
Fino ad oggi, malgrado teoricamente non esistano posizioni contrarie in linea di principio al progetto - sostenuto e sollecitato anche da altri soggetti - il Comune di Como ha sempre addotto la circostanza della parziale proprietà dei privati come ostacolo insuperabile. Intanto, il teatro va incontro a un progressivo degrado, che minaccia di danneggiarne le strutture fino a renderle virtualmente irrecuperabili.