11-2016
Iniziativa di Solidarietà internazionale “Ridiamo la vista” Combattiamo le cecità delle popolazioni più povere
Raccolti dall’Agenzia delle Entrate Direzione provinciale di Bergamo 350 paia di occhiali.
Facendo seguito all’iniziativa promossa da Lions Club Host di Brescia in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate - Direzione provinciale di Bergamo
“Ridiamo la vista”
Combattiamo le cecità
delle popolazioni più povere
sono stati consegnati dal Direttore provinciale Antonino Lucido 350 paia di occhiali raccolti in tutta la Direzione provinciale di Bergamo, al Referente del Lions Club Host di Brescia, Luigi Della Bora.
Al fine di realizzare l’iniziativa erano stati collocati presso il Front Office di ogni Ufficio della Direzione provinciale di Bergamo (e sono attualmente collocati perché la raccolta continua) appositi contenitori per la raccolta degli occhiali da vista usati, donati dai dipendenti dell’Agenzia Entrate e dai cittadini.
Tutte le strutture della Direzione provinciale di Bergamo hanno aderito all’iniziativa di solidarietà internazionale a testimonianza di una Agenzia delle Entrate, quella di Bergamo, impegnata di recente altresì con altre Istituzioni pubbliche e con la società civile con la partecipazione alla maratona “Bergamo conCORRE per la legalità” e con il “Patto d’Onore” da poco firmato con 13 Ordini professionali e Associazioni di categoria in provincia.
Il Lions Club International, che effettua questa iniziativa a livello mondiale (in basso il link di riferimento), distribuendo gratuitamente gli occhiali donati nei paesi del Terzo mondo a coloro che non si possono permettere l'acquisto, è grato per la sensibilità dimostrata dall’Agenzia delle Entrate - Direzione provinciale di Bergamo, che ha aderito all’iniziativa e per i risultati raggiunti.
La Direzione provinciale di Bergamo si impegna a continuare questa raccolta, condividendo i buoni intenti dell’iniziativa, appoggiando questo
progetto a scopo benefico, anche nell’ottica del “Cambia Verso”, fortemente voluto dal Direttore Generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi.
La Direzione provinciale di Bergamo, aderendo a questa iniziativa intende sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica su problemi, valori e ideali che vanno oltre la Mission dell’Agenzia delle Entrate, che è quella di migliorare l'efficienza del sistema economico combattendo l’evasione fiscale per un Fisco più equo e competitivo, che mira alla semplificazione, all’adempimento spontaneo, alla compliance.
Una Agenzia delle Entrate, in sostanza, sempre attenta e sempre più vicina anche alle esigenze della popolazione più debole e dei meno abbienti, anche a livello mondiale.
Un messaggio e un segnale importante per il cambiamento culturale che parte da Bergamo, la “Città dei Mille”, per una nuova pubblica amministrazione solidale, impegnata con i fatti nel cambiamento.
06-2016
Inizia l'anno del 60-esimo del Lions Club Brescia Host
23 Giugno 2016, Charter Night del Lions Club Brescia Host. Con l'insediamento del Presidente Francesco Caretta iniziano i festeggiamenti per il sessantesimo anno di attività del Club.
06-2014
Un befibrillatore per il Rugby Fiumicello
A Giugno si è svolta la consueta Charter Night del nostro Club, la 57°! Tra i numerosi ospiti presenti anche il nostro DG Achille Mattei.
In una splendida cornice di Soci e Ospiti, oltra ai consueti appuntamenti istituzionali tipici della Charter, il Presidente Luigi Della Bora ha consegnato in dono al Gruppo Sportivo Rugby Fiumicello un defibrillatore semiautomatico.
Il Gruppo Sportivo Rugby Fiumicello è dedito all’educazione sportiva e accompagna l’attività agonistica di bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni.
Nata nel 1984 con lo scopo di insegnare la pratica dello sport del Rugby ai bambini del quartiere Fiumicello, la società sportiva ha col tempo allargato il proprio raggio d'azione ai bambini e ragazzi di tutta la città di Brescia.
Avere a disposizione un defibrillatore è indispensabile per poter intervenire con grande tempestività in caso di necessità ed è oltremodo importante la sua presenza in quanto il solo esistente nella zona; il Lions Club Brescia Host ha prontamente risposto alla richiesta dei dirigenti della squadra deliberando rapidamente l’acquisto dell’apparecchiatura.
05-2014
Concluso il nostro gemellaggio
Con puntualità teutonica si è svolto anche quest’anno il consueto gemellaggio tra i due Lions Club tedeschi e il Lions Club Brescia Host. Una tradizione che dura ormai da quarant’anni!
La consueta alternanza ha assegnato al nostro Club il compito d’ospitare gli amici tedeschi; è stato quindi un week-end denso di eventi, programmati fin da dicembre 2013 nei minimi particolari affinché gli ospiti si trovassero a loro agio.
Il gemellaggio è iniziato Venerdì 9 maggio sera, in un clima più estivo che primaverile, con visita all’Azienda Agricola Fratelli Berlucchi, dove il nostro Socio Marcello – magnifico anfitrione –ha condotto gli ospiti nelle sue antiche cantine, mostrandoci, tra l’altro, i magnifici affreschi cinquecenteschi restaurati e ben conservati.
Un ricco aperitivo con degustazione di alcuni ottimi “millesimati” ha preceduto una cena perfetta con tante sfiziosità tipiche della nostra cucina, particolarmente apprezzata dei nostri amici.
Brevi parole di saluto dei tre Presidenti hanno preceduto l’abbondante libagione di chiusura della serata.
Sabato mattina una Guida di “madre lingua” ha condotto gli ospiti tedeschi nella Brescia antica illustrando i monumenti e nelle vie di maggiore interesse culturale, storico e turistico.
Dopo alcune ore di pausa, concesse per il riposo e lo shopping, ci si è trasferiti alla “taverna delle Mille Miglia”, dove abbiamo pranzato, per poi consentire agli ospiti di visitare l’omonimo Museo. Il gradimento è stato oltre ogni rosea previsione, per l’interesse e la curiosità dei visitatori stranieri, rimasti affascinati dalle vetture d’epoca esposte e dalla storia di questa straordinaria manifestazione, vissuta attraverso la perfetta interazione multimediale del Museo.
L’apice del gemellaggio si è raggiunto con la “Cena di Gala”, svoltasi negli sfarzosi saloni dell’ Hotel Vittoria., preceduta dall’aperitivo servito nella spettacolare terrazza del terzo piano, con ampia vista panoramica sulla città vecchia e sui suoi migliori monumenti (Duomo, Broletto, ed il nostro splendido Castello).
Dopo i quattro inni previsti dal protocollo (Australiano, Europeo, Tedesco ed Italiano), i tre Presidenti hanno pronunciato i loro brevi, ma toccanti discorsi, e si sono scambiati i regali, fra i quali non sono mancati i preziosi vini italiani. La serata è stata anche allietata da tre musicisti allievi del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, che come altri che li hanno preceduti nel corso dell’attuale anno lionistico, partecipano al concorso per tre borse di studio donate dal nostro Club.
La domenica mattina è stata interamente dedicata alla visita del Capitolium (antiche vestigia romane) e alla Chiesa di S. Maria della Carità, mirabilmente restaurata, anche con un piccolo il contributo del nostro Club.
Il pranzo di commiato si è svolto all’Hotel Vittoria senza alcuna formalità, all’insegna dell’amicizia. Al termine, calorosi saluti e la consapevolezza che i nostri ospiti hanno davvero goduto di un’ospitalità calda e sincera, forse più di quanto s’attendevano.
12-2013
Una stella incoronata di buio – Incontro con Benedetta Tobagi
Giovedì 5 dicembre Benedetta Tobagi è stata ospite del Lions Brescia Host in occasione del Meeting che si è tenuto nella suggestiva cornice, già in pieno spirito natalizio, offerta dal Ristorante La Sosta, storica sede del club.
Benedetta Tobagi, ragazza del ‘77, membro del CDA RAI, scrittrice, è un’affermata giornalista che con sapiente stile narrativo e con coscienziosa e accurata ricerca ha dedicato il suo ultimo lavoro letterario alla ricostruzione umana, storica e giudiziaria della strage di Piazza della Loggia.
“Una stella incoronata di buio”, titolo per il quale l’autrice si è ispirata alla poesia del poeta friulano Pierluigi Cappello, narra la strage di Brescia e lo fa raccontando al lettore l’incontro della stessa giornalista con gli involontari protagonisti di quella tragedia: i sopravvissuti, che abitano il tempo negato a un altro essere umano e gli altri, quelli che sono spariti nel fumo, alle 10.12 del 28 maggio del 1974.
Il viaggio di Benedetta parte dall’oggi, dal quel presente che per i sopravvissuti è sempre un dopo, dal mistero di una coincidenza che bussa insistente alla porta e che la lega, insieme a Manlio Milani, a una delle più tristi e oscure pagine della storia del nostro Paese; lo stesso giorno di 6 anni dopo, il 28 maggio del 1980, il giornalista Walter Tobagi, padre di Benedetta, viene assassinato a Milano dalle Brigate rosse.
Oltre a Manlio Milani, presidente dell’Associazione dei Caduti di Piazza della Loggia, hanno dialogato con Benedetta Tobagi la Prof.ssa Adriana Apostoli, costituzionalista, docente di diritto costituzionale presso l’Università di Brescia, socia del Lions Brescia Host dal settembre 2013, Don Gabriele Filippini, giornalista e parroco della Chiesa dei SS Nazaro e Sauro e Andrea Cittadini, giornalista presso il Giornale di Brescia e l’emittente televisiva bresciana Teletutto. Graditi ospiti d’eccezione il prefetto di Brescia Narcisa Brassesco Pace e il Prof. Carlo Alberto Romano, criminologo, socio del Lions Club Sirmione e docente di criminologia presso l’Università di Brescia.
Il tavolo con il nostro Presidente Luigi Della Bora, il prefetto di Brescia Narcisa Brassesco Pace, Don Gabriele Filippini, Manlio Milani presidente dell’Associazione dei Caduti di Piazza della Loggia, Benedetta Tobagi ed il nostro socio Prof.ssa Adriana Apostoli, docente di diritto costituzionale presso l’Università di Brescia. Immagine di Nicolò Brunelli, Salò
L’invito che il Presidente Luigi Della Bora ha rivolto a Benedetta Tobagi vuole evidenziare ancora una volta l’attenzione che il Lions Brescia Host ha costantemente mantenuto, senza soluzione di continuità, sulla propria città, protagonista dell’evoluzione industriale che negli anni ’70 l’ha portata ad essere considerata una vera Leonessa dell’economia mondiale.
Al contempo Brescia ha avuto il merito di saper cogliere i mutamenti socio-culturali che, nell’ambito di una prepotente e inarrestabile evoluzione economica, dovevano trovare riscontro in una nuova società fatta di uomini e donne pronti ad incarnare il ruolo di protagonisti, di innovatori sociali e del costume cui non ci si poteva più sottrarre; mutamenti sfociati in un conflitto politico dai contorni internazionali nel quale si sono generati i fenomeni, in ordine di tempo, dello stragismo e del terrorismo in Italia.
Benedetta Tobagi ha scelto per il suo libro un compagno di viaggio, Manlio Milani, che potesse condurla a ritroso, quasi un Virgilio dantesco, nell’imbrogliata storia di quel periodo che passa attraverso il racconto al lettore delle vite quotidiane, dei progetti, delle passioni, delle speranze e degli ideali degli otto Caduti di Piazza della Loggia.
Ciò che ha maggiormente colpito di Manlio Milani e del suo intervento sono stati la pacatezza e l’equilibrio, quegli stessi sentimenti che l’hanno guidato negli ultimi quarant’anni, nel suo dopo, alla ricerca di verità e di giustizia, non solo giudiziarie, ma soprattutto umane e come sia riuscito, attraverso questa sua personale lettura della vita e della morte a comprendere il dolore di tutte le persone che sono state deprivate della presenza dei loro amati da un gesto folle e omicida; ne è testimonianza il “Percorso della memoria” che sorgerà a Brescia e che partendo dagli attentati dell’irredentismo altoatesino degli anni ’60 giungerà ai nostri giorni nell’intento di ridare dignità ad ogni vittima della cieca violenza sanguinaria.
Manlio trasmette la vera essenza del progetto della Casa della Memoria attraverso le parole di Italo Calvino che diceva che gli uomini sono tutti uguali di fronte alla morte, è la storia che li divide.
Il Percorso della Memoria non è solo un memoriale delle vittime del terrorismo e della violenza politica, è un progetto condiviso dalla Casa della Memoria con il Comune e la Provincia di Brescia nell’intento comune di mantenere vivo il ricordo di chi fu colpito da quella follia omicida. E’ una testimonianza che vuole realizzare un’opera che rappresenti il progredire di cittadini non dimentichi di un passato durissimo e, proprio per questo, protesi a mantenere l’impegno di non ripetere simili cadute. Brescia dunque, ancora una volta Leonessa, testimone e memoria vivente e universale, accessibile a chiunque, in Italia e nel mondo intero, si riconosca in questa condivisone di valori.
Il lavoro compiuto da Benedetta, oltre a inserirsi nel quarantesimo anniversario della strage s’insinua nell’intricato quadro internazionale politico in cui, grazie all’acuta e raffinata lettura della giornalista Brescia diviene un nodo, internazionale da un lato, e italiano dall’altro, ancora irrisolto e fra i più significativi di quel periodo.
Le parole di Adriana Apostoli, costituzionalista, aggiungono una stella all’universo conosciuto, quella della nostra Costituzione: “Ma c’è un’altra e ultima ragione per la quale è necessario, a mio avviso, riportare il viaggio compiuto da Benedetta attraverso la strage nell’alveo costituzionale. Lo impone il titolo e quello che scrive Benedetta nel saluto finale a Livia.
Anche nell’universo dei valori costituzionali, infatti splende una “stella”, quella della dignità umana, assoluto valore costituzionale, principio cardine del costituzionalismo contemporaneo. La dignità della persona, dei suoi diritti nell’ambito della società e delle responsabilità che una tale cosciente partecipazione all’esercizio del potere comporta. La libertà non è un arbitrio, non è sopraffazione, non è finzione di mistiche popolari ingannatrici, è invece sostanza di vita morale, peso di coscienti e lucide decisioni, di contributi da dare, di controlli da stabilire in vista del bene comune.
“Solo la verità può ristabilire l’ordine delle cose”; viene detto nel libro. La dignità di ogni individuo sottende “una parola di giustizia pronunciata dagli uomini, per gli uomini” - per la loro dignità aggiungo io – “garantirebbe ai morti un luogo dove riposare, ai vivi una terra in cui poter finalmente riconciliarsi con se stessi e con le istituzioni”.
Riconciliarsi. Riconciliazione e solidarietà sono state le parole più pronunciate durante la discussione ma per riconciliarsi e poter perdonare, anche questo è stato detto, è necessario che vi sia qualcuno da perdonare.
Don Gabriele Filippini, testimone del mondo cattolico, ha voluto ricordare quale importanza abbia avuto il tessuto socio-culturale profondamente cristiano di Brescia città bianca nel rigettare quel gesto folle e al contempo metabolizzare la ferita profonda della società civile che mai potrà essere dimenticata ma che ha trovato nella coesione dei cittadini, il giorno dopo la strage, quella forza corale che proprio la società cristiana ha sempre voluto incarnare come abbiamo visto nei funerali dei Caduti cui hanno preso parte seicentomila persone.
Andrea Cittadini, giornalista di Teletutto, che ha seguito le udienze del Processo alla strage di Piazza della Loggia per il Giornale di Brescia, con le sue domande, ha permesso a Benedetta Tobagi di chiarire ai presenti il motivo fondamentale che ha determinato in lei la volontà di scrivere e documentarsi a riguardo di un evento così storicamente lontano dai suoi anni:
“Siamo testimoni. Siamo legati tra noi e dalla storia, dal nesso che connette ogni strage impunita agli omicidi brigatisti, ma ancor più dal mistero di una coincidenza che bussa insistente alla porta.”
Una risposta che ci riporta ancora una volta a quella coscienza di vivere in una rete di uomini legati inscindibilmente da un comune destino: la vita e la morte.
I valori costituzionali hanno salvato la democrazia ma, nel contempo, la costituzione italiana è stata salvata da quegli stessi uomini che hanno incarnato il desiderio di restare fedeli a una democrazia messa in grave difficoltà.
Non sono mancati gli interventi dei soci.
Cesare Cibaldi, Past President del Brescia Host, non senza commozione, ha voluto portare l’attenzione sull’importanza e la difficoltà del percorso personale compiuto da Benedetta e Manlio e ha espresso la speranza che tutta la società civile possa percorrere con la stessa consapevolezza e lo stesso equilibrio la storia che ci attende.
La signora Daniela Dalla Volta, moglie del socio Guido, ha raccontato la sua complessa esperienza di componente della giuria popolare al processo e in particolar modo ha manifestato il senso di impotenza riscontrato come fatto personale, e di inadeguatezza e confusione in merito all’iter processuale che l’ha spesso portata a dubitare della competenza delle istituzioni.
Con il suo intervento ci ha quindi dato, ancora una volta, notizia di quanto la verità sulla strage sia stata osteggiata e offuscata, anche in sede giudiziaria.
Un intervento, altrettanto puntuale, è stato fatto dal socio del Lions club Sirmione, il criminologo Prof. Carlo Alberto Romano, che ha riportato l’attenzione sull’elaborazione del dolore da parte delle vittime, sulla forza, sulle risorse impiegate per riscattare l’evento luttuoso che ha segnato per sempre le loro vite e quelle dei loro famigliari e ha chiesto ai relatori come possa agire chi, non possedendo doti intellettive ed emotive analoghe alle loro, necessiti di trovare forze ed energie indispensabili per non cedere alla tentazione del rifiuto.
Manlio Milani racconta che il giorno dopo la strage, torna in Piazza della Loggia, si lascia avvolgere dall’abbraccio di solidarietà degli amici, della città e diventa testimone della storia, perché è questo che la storia ha voluto. La casualità ha voluto che si salvasse perché potesse diventare testimone, ed essere testimone, per Manlio Milani, significa mettere a disposizione un’esperienza personale che fa parte, però, della storia nazionale.
E’ stato difficile scegliere il finale quale conclusione di questo piccolo reportage; sono consapevole di non aver potuto e saputo contenere e raccontare in poche righe l’emozione che Benedetta e i suoi interlocutori hanno trasmesso a tutti noi con parole che hanno fatto vibrare l’aria e che si sono fatte immagini davanti ai nostri occhi, per questo motivo ho scelto di lasciare il finale a lei, a Benedetta Tobagi, e alla sua stella incoronata di buio.
“L’Italia delle stragi mi fa pensare a una famiglia borghese che nasconde segreti innominabili come un abuso, un incesto o altri crimini vergognosi. Se anche il segreto viene alla luce e il velo d’ipocrisia si squarcia per un momento, ben presto lo schermo si ricompatta. Tutti cercano strenuamente di negare, di nascondere, di tacitare, di minimizzare la propria complicità fino all’ultimo istante, e dopo, denudati davanti all’oscena irrefutabile evidenza, si affrettano a coprire il tutto, relegando la tragedia fra i panni sporchi da non lavare in pubblico. La vita deve continuare. Bisogna salvare la famiglia, le apparenze, il buon nome delle istituzioni, la ragion di Stato. Bisogna capire. Era una situazione particolare, c’era la guerra fredda, i colpevoli – chi sono, poi? – agivano nell’interesse superiore della sicurezza nazionale, meglio una manciata di morti casuali che decine di migliaia in una guerra civile. Voltiamo pagina.”
10-2013
L’unione fa la forza, sempre
Almeno questo è quanto si sente raccontare spesso; questa volta è proprio il caso di dirlo. Il Lions Club Brescia Host e la Fondazione Comunità Bresciana hanno molti anni or sono, grazie alla partecipazione del Lions Club Brescia Host nel capitale della Fondazione stessa, stipulato un importante accordo.
Secondo questa convenzione, per quei progetti che vengono ritenuti rilevanti per la comunità Bresciana e quindi in linea con i principi statutari della Fondazione, il nostro Club ha la possibilità di vedere raddoppiato il capitale destinato ad uno dei suoi service, grazie proprio al contributo proveniente dalla Fondazione stessa.
Parecchi anni orsono, l’allora nostro socio Roberto Ferrata aveva raccolto capitali importanti destinati ad un service che prevedeva l’acquisto di un’apparecchiatura per l’Ospedale dei bambini, ma le numerose vicissitudini attraverso le quali è dovuta passare la gestione dell’Ospedale hanno impedito il realizzarsi del service, fino ad oggi.
Ad Ottobre, grazie all’impegno del nostro Presidente Luigi Della Bora ed alla disponibilità dimostrata dall’attuale Commissario straordinario dell’Ospedale Dott. Ezio Belleri, è stato possibile firmare un protocollo d’intesa con la struttura sanitaria.
In accordo a quanto siglato, verrà acquistato un ecotomografo di ultima generazione da donare all’Ospedale dei bambini di Brescia; la copertura finanziaria per rendere possibile tale acquisto sarà data in misura uguale dall’Ospedale Civile di Brescia, dalla Fondazione Comunità Bresciana e dal Lions Club Brescia Host.
La collaborazione tra tutti questi soggetti ha permesso di raggiungere un obbiettivo comune che nessuno singolarmente avrebbe potuto raggiungere, confermando che realmente l’unione fa la forza.
07-2013
Medaglia al merito "Enzo Giacomini" del Lions Club Brescia Host
Come ogni anno da ben vent'anni, il Lions Club Brescia Host assegna la sua prestigiosa medaglia al merito ad una persona della nostra comunità che "si sia particolarmente distinta per il suo operato".
Al Consiglio Direttivo del Club arrivano sempre numerose segnalazioni di persone meritevoli per l'eccellenza delle loro opere e, senza nulla togliere a nessuno, tra queste è selezionato il candidato che maggiormente risponde ai valori del Lionismo e che «si sia distinto per il servizio reso alla comunità», da un'apposita Commissione, come da regolamento.
Quest'anno, in via del tutto eccezionale, oltre alla Dottoressa Francesca Gioieni, direttrice del carcere di Brescia, scelta dalla Commissione, il Presidente del Lions Club Brescia Host ha deciso di assegnare questo riconoscimento anche all'avvocato Flaminio Valseriati, socio emerito del Club da ben quarant'anni.
È un evento davvero straordinario, come sono straordinarie le due persone alle quali questo riconoscimento è stato conferito.
La Dottoressa Gioieni nella Direttrice del carcere di Canton Mombello (gravemente sovraffollato da una popolazione carceraria mediamente doppia rispetto alla capienza prevista) si è distinta per il suo impegno nel rendere le condizioni dei detenuti meno disagevoli possibili. Oltre alle normali incombenze riguardanti la direzione dell'istituto (rispondono a lei circa 200 persone), la Dottoressa Gioieni si è prodigata per sostenere ed incoraggiare attività di insegnamento e recupero dei detenuti, altamente innovative e gestite nella struttura carceraria con i soli mezzi disponibili e senza chiedere nulla alla Pubblica Amministrazione, avvalendosi della collaborazione di persona socialmente sensibili che prestano volontariamente e gratuitamente la loro opera.
Una di queste persone tanto speciali è proprio il nostro socio Flaminio Valseriati, che con grande impegno ha dedicato da molti anni, e dedica ancora gratuitamente il suo tempo, e non solo, all'insegnamento della musica ai detenuti, come attività importante nel percorso del loro recupero alla società civile.
Il Presidente del Lions Club Brescia Host, Dr. Cesare Cibaldi, premia la Dr.ssa Francesca Gioieni e l'Avv. Flaminio Valseriati, conferendo loro la MEDAGLIA AL MERITO LCBH 2013, intitolata alla memoria del compianto Socio Enzo Giacomini.
L'unione della mentalità aperta ed illuminata della Dottoressa Gioieni con la generosità e disponibilità dell'amico Flaminio Valseriati e della sua passione per la musica, ha permesso di realizzare nel carcere bresciano il primo esempio d'attività rieducativa di successo, che ha destato un grande entusiasmo nei detenuti e in tutti coloro che vi lavorano o che si sono prodigati affinché ciò sia stato possibile.
Alla Dottoressa Francesca Gioieni "per la sua diuturna, generosa opera di recupero dei detenuti alla società civile", ed all'Avvocato Lions Flaminio Valseriati per "per il suo personale e generoso impegno nell'educazione musicale dei detenuti come parte integrante del loro percorso di recupero alla società" e per l'encomiabile esempio che sono per l'intera nostra comunità vanno i complimenti di tutti noi Soci del Lions Club Brescia Host.
06-2013
Il Lions Club Brescia Host raccoglie gli occhiali usati nelle scuole, e non solo
Grazie all'interessamento ed al grande impegno personale del nostro socio Marco Vagliani, presso le scuole di San Zeno e Montirone è stato attivato dal Lions Club Brescia Host l'attività di raccolta degli occhiali da vista usati. Tutte le persone che portano gli occhiali ne hanno spesso vecchie paia che a loro non vanno più bene perché le lenti non sono più adeguate, oppure la montatura non piace più, o sono semplicemente i vecchi occhiali dei nonni dimenticati per anni in un cassetto.
Questi occhiali che spesso vengono considerati solo da buttare, possono invece essere ancora molto utili per le persone che non se li possono permettere. Secondo l'organizzazione mondiale della sanità circa 135 milioni di persone hanno problemi alla vista, ma non hanno alcuna possibilità di avere degli occhiali. Il Lions Club Brescia Host, nell'ambito del service internazionale LIONS RECYCLE FOR SIGHT ha, nei soli primi mesi del 2013, raccolto già più di 500 paia di occhiali grazie non soltanto ad alcune scuole della nostra provincia, ma anche alla disponibilità dell'Inpdap e della Croce Bianca di San Polo nonché di due agenzie bancarie.
Ad ogni ragazzo della scuola è stato consegnato un piccolo opuscolo preparato da alcuni nostri soci che illustra come funziona tutta l'intera attività di raccolta, preparazione e ridistribuzione degli occhiali usati e che contemporaneamente pone in corretta evidenza quanto grande sia il valore umanitario di quello che per noi è un piccolo gesto che non costa assolutamente un soldo.
L'idea di coinvolgere i ragazzi nelle scuole ha, non solo lo scopo di arrivare tramite loro a parenti familiari ed amici ma, ancora più importante, quello di coinvolgerli come parte attiva per un'azione solidale di grande rilevanza sociale ed educarli ad una cultura diversa dall'usa e getta del moderno consumismo.
In questo modo si aggiunge un ulteriore valore formativo ad un gesto solidale compiuto in prima persona dai ragazzi per portare aiuto ai meno fortunati.
12-2012
Un segno tangibile dell'utilità del nostro operato
I Lions si dedicano ai service perché in questo credono e quando vedono, come a noi è capitato, la concretezza dell'aiuto dato a chi ne ha bisogno, la ricompensa spirituale è grande. Questa è una piccola storia di una grande emozione.
Il Lions Club Brescia Host, durante l'annata 2007-2008, soddisfacendo l'appello del socio Giovanni Attilio Casarotti, decise di acquistare e donare un'apparecchiatura medica al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Iseo.
Fu così donato un apparecchio respiratore/ventilatore, che può aiutare la madre in caso di parti difficili e contemporaneamente il neonato stesso, evitandone danni cerebrali da ipossia. Abbiamo saputo che l'apparecchiatura donata è stata usata già molte volte negli anni, confortandoci sull'effettiva utilità del service.
In Febbraio 2012 è nato Filippo, un bimbo di soli 830 grammi, con un parto difficile sia per la madre che per il nascituro; senza quella apparecchiatura probabilmente nessuno dei due sarebbe sopravvissuto.
Recentemente, al direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Unità Ospedaliera di Iseo, ns. Socio, è stata donata una bellissima fotografia di Filippo che ha potuto superare i primi difficili mesi di vita ed è diventato uno splendido bimbo. Questa fotografia è stata donata dal nostro socio Giovanni Attilio Casarotti al nostro presidente pro tempore Cesare Cibaldi che visibilmente emozionato, ha esteso a tutti noi soci del Club la splendida notizia.
Questo il biglietto di Filippo, con le parole di ringraziamento rivolte anche al Lions Club Brescia Host, che le vuole condividere con tutti i Lions del mondo: