LE ORIGINI DEL LIONS CLUB VIAREGGIO VERSILIA HOST
Il Lions Club Viareggio Versilia Host nasce ufficialmente il 12 gennaio 1956, con il riconoscimento da parte della Association of Lions Clubs. La serata per la consegna della Charter si svolge il 19 maggio dello stesso anno insieme al club di Lucca alla Capannina di Franceschi di Forte dei Marmi. Il club della Versilia ha come sponsor il Lions club di Reggio Emilia ed è il trentacinquesimo club in Italia, il quarto del distretto 108 L. Risultano soci fondatori quarantacinque nomi , persone appartenenti a varie categorie lavorative, impegnate nella loro professione e nella comunità. Natale Quaglia è il governatore di quell’annata, Giuliano Pierini è il primo presidente dei Lions della Versilia. Fin dal suo esordio, secondo i principi del lionismo internazionale, il club è sensibile ai bisogni cittadini. Eroga sovvenzioni all’Istituto De Sortis, dove si raccolgono i bambini con grosse difficoltà familiari, all’Istituto Sacro Cuore, che si occupa degli anziani, all’allora scuola differenziale, dove si dà un’istruzione anche ai disabili non ancora ammessi nella scuola pubblica. Patrocina manifestazioni sportive e culturali, invia fondi per le calamità naturali, segue le iniziative distrettuali e organizza gli appuntamenti lionistici come i congressi distrettuali e nazionali.
Si comincia anche ad intervenire nei dibattiti più all’avanguardia di quegli anni, dall’inquinamento ambientale alla contestazione studentesca, dall’ecologia ai problemi della scuola e dell’Università.
Agli inizi degli anni Settanta anche all’interno dei Lions il dibattito si fa acceso e pian piano si definisce quella che sarà chiamata “la via italiana al lionismo”. Pur rimanendo legati ai valori tradizionali espressi fin dalla loro fondazione i Lions italiani mutano il modo di porsi nei confronti della società civile, volendo caratterizzare sempre più il loro servizio come impegno nell’attività pubblica a favore della collettività. Citiamo dalla pubblicazione del trentennale: “Il lionismo italiano si rende conto che occorre dare un senso ben più profondo alla propria esistenza, dopo un primo periodo tutto teso al rafforzamento delle proprie strutture e dei valori in genere. Il Lions in Italia comprende insomma che un insieme di uomini particolarmente qualificati nel proprio campo, uniti tra di loro nella comune credenza nei principi dell’onestà, della correttezza e dell’altruismo, possono fare molto all’interno della società civile per renderla più giusta, più equilibrata e quindi più umana”. Il club insomma opera una svolta, un salto di qualità, ponendosi come interlocutore nei confronti della realtà e dei problemi del Paese. I Lions di Viareggio non si tirano indietro, anzi, e naturalmente si concentrano su quelle che sono le problematiche di Viareggio e della Versilia.
UN PIZZICO DI STORIA
Tutto nacque da lui, Melvin Jones, un assicuratore di Chicago, membro attivo di un club di affari, che ebbe l’idea di allargare gli orizzonti della sua stessa associazione in direzione del miglioramento della comunità intera. Jones ebbe l’incarico dal “Business circle of Chicago” di contattare altri club affini degli Stati Uniti e il 7 giugno del 1917 dodici persone in rappresentanza di altrettanti gruppi, si incontrarono e decretarono la nascita dell’ “Associazione dei Lions Clubs”, che avrebbe tenuto il suo congresso a Dallas, nel Texas, nell’ottobre dello stesso anno.
Al congresso parteciparono ventidue club che approvarono il nome “Lions Club” ed elessero William P.Woods, proveniente dall’Indiana, come presidente.
Melvin Jones fu nominato segretario, ma rimase attivo e trainante membro dei Lions fino alla sua scomparsa, nel 1961. “Lions” è una sigla che deriva da “Liberty Intelligence Our Nations’ Safety” (Libertà, intelligenza, sicurezza delle nostre nazioni) e proprio nel primo congresso furono redatti gli “Scopi del lionismo” e il “Codice dell’etica lionistica”. Uno dei principali obiettivi morali stabiliti fu quello di superare l’individualismo affaristico, inaugurando una nuova era: nessun club poteva avere infatti tra i suoi scopi il miglioramento finanziario dei suoi soci.
Rapidamente furono organizzati club in tutti gli Stati Uniti e nel 1920 l’associazione aveva già assunto un carattere internazionale. Club Lions nacquero in Cina, in Messico, a Cuba. Il lionismo arrivò in Australia nel 1947 e in Europa nel 1948, inizialmente in Svezia, Svizzera e Francia. In Giappone il primo club fu fondato nel 1952.
Uno dei settori di intervento più importanti dei Lions è tutt’oggi quello sanitario e la radice è storica. Dopo il congresso internazionale tenutosi nell’Ohio nel 1925, la conservazione delle vista, ad esempio, è divenuto un obiettivo fondamentale. In quell’occasione infatti Helen Keller chiese ai Lions di divenire “knights of blind”, “cavalieri della cecità”, e i progetti in tal senso sono stati perseguiti in tutto il mondo. Ancora oggi alcuni club sponsorizzano programmi di prevenzione con cliniche mobili, oppure campi di chirurgia oftalmica per interventi alla cataratta, soprattutto laddove non ci si possono permettere le cure mediche. Altri club raccolgono occhiali da vista usati per distribuirli ai paesi più poveri. Il servizio dei Lions insomma può spaziare dall’acquisto di occhiali per un bambino ad un programma per curare la cecità su scala mondiale.
Scopi del lionismo
- Creare e stimolare uno spirito di comprensione fra i popoli del mondo.
- Promuovere principi di buon governo e di buona cittadinanza.
- Unire i club con i vincoli dell’amicizia e delle reciproca comprensione.
- Stabilire una sede per la libera ed aperta discussione di tutti gli argomenti di interesse pubblico, con la sola eccezione della politica di parte e del settarismo confessionale.
- Incoraggiare le persone che si dedicano al servizio a migliorare la loro comunità senza scopo di lucro e a promuovere un costante elevamento del livello di efficienza e di serietà morale nel commercio, nell’industria, nelle professioni, negli incarichi pubblici ed anche nel comportamento in privato
Codice etico dei lions
- Dimostrare con l’eccellenza delle opere e la solerzia del lavoro, la serietà delle vocazione al servizio
- Perseguire il successo, domandare le giuste retribuzioni e conseguire i giusti profitti senza pregiudicare la dignità e l’onore con atti sleali ed azioni meno che corrette
- Ricordare che nello svolgere la propria attività non si deve danneggiare quella degli altri: essere leali con tutti, sinceri con se stessi
- -Affrontare con spirito di altruismo ogni dubbio o pretesa nei confronti di altri e se necessario risolverlo anche contro il proprio interesse
- Considerare l’amicizia come fine e non come mezzo, nella convinzione che la vera amicizia non esiste per i vantaggi che può offrire, ma per accettare nei benefici lo spirito che li anima
- Aver sempre presenti i doveri di cittadino verso la propria patria, lo Stato, la comunità nella quale ciascuno vive;prestare loro con lealtà sentimenti, opere, lavoro, tempo e denaro
- Essere solidale con il prossimo mediante l’aiuto ai deboli, i soccorsi ai bisognosi, la simpatia ai sofferenti
- Essere cauto nelle critica, generoso nella lode, sempre mirando a costruire e non a distruggere.
I LIONS NEL MONDO
L’Associazione Internazionale dei Lions Club è oggi una grande organizzazione di servizio con più di 1,4 milioni di soci in oltre 45.000 club che si distendono su 197 nazioni o aree geografiche.
I soci mettono a disposizione il loro tempo, il loro impegno, le loro professionalità per raccogliere fondi a scopo benefico a vantaggio della propria comunità o anche per progetti di carattere nazionale ed internazionale. Si può spaziare in molti settori, secondo le esigenze espresse dal territorio o condivise a livello più alto, ma l’essenziale è rientrare negli scopi e seguire il codice etico, fissati appunto in quel lontano primo congresso.
La “International Association of Lions Clubs” è dunque un organismo di carattere internazionale che esiste in tutti i Paesi in cui sono garantite le libertà fondamentali, come quelle di opinione, di espressione, di istruzione e di religione. Gli scopi di solidarietà, di comprensione e di tolleranza non possono infatti essere perseguiti senza princìpi di libertà e di internazionalità che leghino gli uomini e i popoli tra loro e contribuiscano alla pace.
I LIONS IN ITALIA
Il primo club in Italia fu fondato a Milano nel 1951, ma nel 1952 abbiamo già altre due grandi città che si inseriscono nel gruppo dei Lions come Napoli e Torino; l’anno successivo è la volta anche della nostra regione, la Toscana, con il primo club a Firenze; nel 1954 i gruppi cominciano ad aumentare con un ritmo sempre più incalzante. Un club si costituisce a Roma. Nel 1957 i club Lions sono già 102 sul territorio nazionale, si toccano i 200 nel 1962 e si superano i 300 nel 1969 con un successo inarrestabile che arriva fino ad oggi. Solo in Toscana attualmente i soci Lions sono 3582.
UOMINI E DONNE DEI LIONS
Dalla conoscenza della genesi dell’associazione si comprende come i club siano stati per molto tempo riservati ai soli uomini. Fino al giugno 1987 alle donne era consentito riunirsi separatamente in Lioness Clubs, che si affiancavano all’organizzazione maschile per realizzare un programma comune, seppur con autonomia di iniziative. La Convenzione Internazionale di Taipei del 1987, adeguandosi al cambiamento dei costumi e all’evoluzione del ruolo femminile, ha deliberato che le donne possono entrare a pieno titolo nei Lions Clubs e possono inoltre creare nuovi gruppi con parità di diritti e doveri.
Rimane invece la distinzione per i giovani: dai 16 ai 28 anni ci si può riunire in Leo Club, sempre con programmi di servizio, preparandosi ad una maggiore sensibilità verso il contesto sociale. Attualmente i Lions Club di 138 Paesi sponsorizzano più di 5600 Leo Clubs in tutto il mondo, con un totale di 140 mila soci, che svolgono attività di servizio comunitario tese a promuovere l’educazione e l’istruzione nel mondo. Ai giovani sono rivolti scambi tra famiglie di Paesi diversi, appartenenti al Lions International. Vengono organizzati campi internazionali per la gioventù con attività educative, ricreative e culturali. Ogni anno viene organizzato il concorso “Un poster per la pace” teso a stimolare la fantasia dei ragazzi dagli 11 ai 13 anni, e naturalmente a farli riflettere su un valore fondamentale, iniziativa alla quale partecipano sempre più di trecentomila ragazzi.