LIONS CLUB MONFALCONE E.T.S.
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La generosità e la disponibilità sono doti preziose che arricchiscono le interazioni umane e rafforzano i legami all’interno della nostra comunità……
WE SERVE.
Pasquale de Candia
ANNO SOCIALE 2024/2025
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03 DICEMBRE 2024
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19 Novembre 2024
Lo scorso 19 novembre nella sala convegni Club House “Marina Lepanto” si è tenuta la conferenza del prof Stefano Miani ordinario di economia degli intermediari finanziari presso l’Università di Udine.
Il tema trattato era rivolto all’ economia vista sotto molteplici aspetti: dall’economia mondiale alla demografia, con uno sguardo alla geopolitica ed ai cambiamenti climatici.
Dopo il saluto al relatore ed al numeroso pubblico convenuto da parte del presidente dott. Pasquale de Candia ed alla illustrazione del prestigioso curriculum tecnico scientifico dell’illustre ospite da parte del cerimoniere dott. Gaetano Lorusso ,ha preso la parola il prof Miani.
Fatta una premessa che rilevava come la vastità dei temi indicati richiederebbe tempi ed approfondimenti che andrebbero oltre le dimensioni di una conferenza, il relatore ha delineato il perimetro della disamina dei temi sul tappetto: Demografia, geopolitica e problematica climatica.
L’analisi economica deve partire dalla demografia perché non ci può essere sviluppo economico senza l’analisi del fattore umano.
A livello mondiale le previsioni demografiche per la fine del secolo danno una crescita della popolazione del pianeta dagli attuali 8 miliardi ad oltre i 10 miliardi.
Tuttavia, ci saranno Paesi che avranno una crescita demografica come l’India e Stati Uniti e Paesi come la Cina o aree come l’Europa che avranno una diminuzione della popolazione.
Nel caso dell’Italia si passerebbe dagli attuali 59 milioni a circa 40 milioni.
Ora il fattore umano, non solo nella dimensione quantitativa ma anche qualitativa (popolazione giovane rispetto ad una popolazione anziana), influisce sullo sviluppo economico di un Paese. Quindi i Paesi che vanno incontro ad un declino demografico ed all’invecchiamento della popolazione se vogliono mantenere gli attuali tassi di crescita devono necessariamente aumentare la produttività del loro sistema economico con l’innovazione e la ricerca.
Trattando delle questioni geopolitiche il relatore ha evidenziato come la politica della globalizzazione basata su scambi commerciali aperti sia stata messa in crisi dai conflitti in essere e dalla volontà dei Paesi del BRICS ( Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) di costituire uno spazio economico alternativo a quello occidentale basato sulla signoria del dollaro.
Sul tema dei cambiamenti climatici il relatore ha sottolineato che la sua posizione rifugge dall’ambientalismo ideologico, che auspica un declino felice, e non condivide l’opinione di quanti negano l’esistenza del problema. A suo giudizio il mutamento climatico dipende sia da fattori naturali che da fattori umani. Sta ai decisori politici adottare misure di contenimento di attività fortemente impattanti sull’ambiente naturale.
Sollecitato da una domanda del pubblico il prof Miani si espresso sul rapporto Draghi relativo alla competitività Europea ed in particolare sul finanziamento delle misure proposte dal rapporto. A suo giudizio le riserve dei Paesi del Nord Europa ad un finanziamento mediante emissione di eurobond potrebbero essere superate da un finanziamento equilibrato di debito pubblico e ricorso al mercato privato dei capitali.
A conclusione della serata il Presidente de Candia ha ringraziato il relatore per l’ampia ed approfondita relazione ed il pubblico presente ha espresso la sua soddisfazione con un caloroso applauso.
Giorgio Spazzapan
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26 Ottobre 2024
Nella sala convegni del “Club House di Marina Lepanto “si è tenuto sabato 26 ottobre il convegno intermeeting tra il Lions Club di Monfalcone ed il Propeller Club Port of Monfalcone sul tema” La sostenibilità delle filiere agroalimentari tra globale e locale.
Si è parlato di salute: relatori il prof Francesco Marangon, direttore del corso di perfezionamento in Environmental, Social and Governance (ESG TRAING PROGRAM) del dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Udine, la prof.ssa Giuseppina Mandalari docente di microbiologia presso l’Università di Messina e ricercatrice all’Università di Cambridge.
E’ intervenuto anche il prof. James Cockram docente e ricercatore presso l’ Università di Cambridge.
Dopo i saluti ai relatori ed al numeroso pubblico convenuto da parte dei Presidenti dei due Club dott. Pasquale de Candia per il Lions Club e rag. Carlo Butti per il Propeller Club, è intervenuto l’assessore del Comune di Monfalcone Paolo Venni il quale ha espresso il suo compiacimento per l’iniziativa dei due clubs ma più in particolare per aver posto all’attenzione il tema della sostenibilità ambientale.
Dopo la lettura da parte dei due cerimonieri dei club dei curricula dei relatori ha preso la parola il prof Francesco Marangon.
Il relatore ha esordito ,con l’ausilio di numerose slide, rilevando come la filiera agroalimentare si sviluppi in una serie di passaggi che vanno dalla produzione agricola ai consumi famigliari.
La filiera alimentare nel corso del tempo ha registrato vistosi cambiamenti: dalla fine dell’800
ad oggi ,la spesa per beni di consumo alimentare è passata dal 48% al 23%, la produzione agricola è passata da un peso del 50% del prodotto interno lordo al 2% attuale e l’occupazione in agricoltura si ridotta dal 64% al 5%.
Secondo l’opinione del prof Marangon la filiera economica deve essere valutata in un contesto economico.
Secondo il qualificato relatore, vi è una diretta relazione tra crescita economica, sviluppo umano e sviluppo sostenibile, dove per sviluppo sostenibile si intende quello che deve garantire la qualità della vita alle future generazioni.
La nostra costituzione agli artt. 9 e 41 parla di future generazioni e di biodiversità.
Il relatore ha poi fatto riferimento alla risoluzione dell’ONU in particolare dell’agenda 2030”.
L’agenda contiene 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e, in sintesi, si propone di favorire la crescita economica, di ridurre la povertà e sconfiggere la fame nel mondo.
Il prof. James Cockram ha parlato delle ricerche del suo istituto dell’Università di Cambridge , in particolare degli studi sulla produzione di prodotti cerealicoli.
La ricerca parte dalla valutazione delle diverse qualità di colture , sia sotto il profilo degli aspetti nutritivi sia della redditività delle colture stesse.
Il grano risulta essere, a livello mondiale, la produzione più importante e quindi garantire uno sviluppo della produzione di grano nel mondo è essenziale per la popolazione del pianeta.
Sotto questo profilo il prof Cokram ha illustrato la specifica ricerca del suo istituto volta a ricreare nuove varietà di grano con una ibridazione naturale che rigenera le qualità primitive di specie genetiche scomparse nel corso del tempo.
In sintesi, gli obiettivi della ricerca sono la produzione di varietà di grano resistenti agli agenti patogeni, ed alle modificazioni climatiche per soddisfare i bisogni di pane della popolazione mondiale.
La prof.ssa Giuseppina Mandalari ha parlato dei “cibi funzionali”; cioè, di quei cibi che sono in diretta relazione con la salute umana.
I cibi funzionali, secondo la esperta ricercatrice, si distinguono in naturali ed arricchiti.
I cibi funzionali naturali contengono principi attivi presenti in natura, mentre i cibi funzionali arricchiti sono i cibi funzionali naturali integrati dalle vitamine.
Interessante è stata la descrizione del processo digestivo e come in tale processo la qualità del cibo determini l’insorgenza di patologie. È stato dimostrato come la modificazione della flora batterica (macrobiota) determini l’insorgenza di diverse disfunzioni .
La relatrice ha poi messo in evidenza la positività della dieta mediterranea basata su cibi che stanno alla base della piramide alimentare (amidi, pesce, verdura e frutta)
A conclusione della sua relazione la prof.ssa Mandalari ha sfatato la credenza della negatività del consumo della frutta secca riportando i risulti di una ricerca che ha dimostrato i benefici derivanti dal consumo di questo cibo, erroneamente accusato di favorire l’obesità.
Le numerose domande del folto pubblico e le chiare risposte fornite dai tre illustri conferenzieri hanno concluso una serata-intermeeting di grande valore scientifico soprattutto per gli sviluppi futuri delle problematiche così profondamente illustrate.
G.S.
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08 Ottobre 2024
Nella sala convegni del Club House Marina Lepanto si è parlato di ambiente con il professore Filippo Giorgi direttore emerito della Sezione della Terra dell’International Centre Theoretical Physics (ICTP) di Trieste fondato dal premio Nobel Abdus Salam.
L’illustre ospite, davanti ad una affollata platea tra cui presente per l’amministrazione comunale di Monfalcone l’assessore dott.ssa Sabina Cauci ed alcuni studenti dell’Istituto Liceo Scientifico Buonarroti ,è stato presentato dal Presidente del Club dott. Pasquale de Candia.
Il Cerimoniere Gaetano Lorusso ha presentato il brillante curriculum del prof Giorgi : laurea in Fisica ,dottorato di ricerca presso il Georgia Institute of Technology di Atlanta ,scienziato presso il National center for Atmospheric Research (NCAR) di Boulder in Colorado per arrivare a Trieste e ricoprire la carica di direttore della sezione fisica della terra dell(ICTP).
È stato sottolineato come uno studio della Stanford University ,basato su diversi indicatori
biomedici, lo ha inserito all’undicesimo posto su cinquemilnovecentoquaranta nella lista degli scienziati più influenti nel campo della Meteorologia e della fisica dell’Atmosfera.
Il tema della conferenza “Cambiamenti climatici: evidenze scientifiche, rischi ed opportunità di mitigazione”.é stato sviluppato dal relatore con una ampia documentazione di slide che hanno evidenziato le modificazioni climatiche e le conseguenze negative che determinano.
L’esordio delle argomentazioni del prof. Giorgi è stata la sottolineatura che l’aumento della temperatura del Pianeta Terra dipenda dalle attività umane. Vi è una evidenza che
l’antropizzazione del pianeta abbia determinato un aumento dell’anidride carbonica(Co2)nell’atmosfera.
L’aumento dell’anidride carbonica produce il cosiddetto ”effetto Serra” per cui alcuni gas assorbono le radiazioni emesse dalla superficie terrestre e le ritrasmettono verso l’alto e verso il basso tutto ciò determina un aumento della temperatura globale.
Il relatore ha continuato affermando che il riscaldamento globale determina eventi meteoclimatici estremi: maggiore contenuto di energia e vapor acqueo nell’atmosfera generano l’intensificazione del ciclo idrologico (aumento della siccità e ondate di calore e per converso maggiore intensità delle precipitazioni piovose).Il numero di eventi catastrofici di carattere meteoclimatici si stanno raddoppiando ogni 20 anni.
Con l’ausilio di slide il prof Giorgi ha documentato come il riscaldamento della terra produca effetti negativi irreversibili: progressiva scomparsa dei ghiacciai e aumento del livello dei mari.
In particolare, lo scioglimento dei ghiacciai ha determinato dal 1880 ad oggi un innalzamento del livello dei mari di 20 cm. Alcuni modelli di previsioni ipotizzano un aumento del livello medio dei mari di un metro entro la fine del secolo.
Lo scienziato Carl Keelig fu il primo a scoprire l’aumento della CO2 nell’atmosfera e come tale aumento fosse dovuto all’uso dei combustili fossili. Le concentrazioni di metano sono più che raddoppiate e la temperatura della terra è aumentata di 1,25 gradi negli ultimi 120 anni.
Alcuni modelli climatici ipotizzano scenari pessimistici con aumenti della temperatura globali fino a 4 gradi.
Questa situazione preoccupante per il nostro pianeta , determinata dalle attività umane, ha portato gli Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a stipulare nel 2015 un trattato internazionale (Accordo di Parigi) per la riduzione delle emissioni di gas serra e per contenere entro i due gradi l’aumento medio della temperatura globale.
Interessante è stata la simulazione di come un aumento di due gradi della temperatura globale cambierebbe il clima delle nostre città italiane : Trieste , Milano e Torino avrebbero il clima di Catania e Palermo ,mentre queste ultime avrebbero climi africani.
Per rimanere entro gli accordi di Parigi bisogna ridurre le emissioni di co2 di cui sono responsabili per circa il 70 % i consumi di combustibili fossili. Questi consumi sono in diminuzione in Europa ma sono ancora rilevanti in Cina, India e nei Paesi emergenti.
Ma se questa è la situazione acclarata dalla ricerca scientifica quali strumenti devono essere messi in campo per assicurare una transizione energetica?
A questa domanda il prof Giorgi ha proposto i seguenti rimedi:
decarbonizzazione, maggiore efficienza energetica delle attuali fonti, economia circolare, riduzione degli sprechi alimentari, riforestazioni ed in ultima analisi ridurre la povertà nei Paesi Poveri.
Sollecitato da alcuni interventi dei presenti sul suo pensiero nei confronti del radicalismo ambientale che combatte lo sviluppo economico e propugna un declino felice, il prof Giorgi ha chiarito che una transizione energetica deve essere compatibile con lo sviluppo economico anche perché il futuro del pianeta si assicura combattendo la povertà.
Le conclusioni del Presidente de Candia sono state un invito alle nuove generazioni a promuovere stili di vita ed economie che consentano la mitigazione del disastro ambientale al quale oggi assistiamo con molta apprensione.
dott. Giorgio Spazzapan
21 Giugno 2024
PASSAGGIO DEL MARTELLO
Dopo la lunga traversata 2023-24, a guida del Presidente Marco Ghinelli, ha avuto luogo presso “Relais Casa Orter”, nella quiete della campagna di Risano. il passaggio del Martello tra il presidente uscente Marco Ghinelli e il presidente subentrante Pasquale de Candia.
Il Cerimoniere Gaetano Lorusso ha presentato il brillante curriculum del prof Giorgi : laurea in Fisica ,dottorato di ricerca presso il Georgia Institute of Technology di Atlanta ,scienziato presso il National center for Atmospheric Research (NCAR) di Boulder in Colorado per arrivare a Trieste e ricoprire la carica di direttore della sezione fisica della terra dell(ICTP).
È stato sottolineato come uno studio della Stanford University ,basato su diversi indicatori
biomedici, lo ha inserito all’undicesimo posto su cinquemilnovecentoquaranta nella lista degli scienziati più influenti nel campo della Meteorologia e della fisica dell’Atmosfera.
Il tema della conferenza “Cambiamenti climatici: evidenze scientifiche, rischi ed opportunità di mitigazione”.é stato sviluppato dal relatore con una ampia documentazione di slide che hanno evidenziato le modificazioni climatiche e le conseguenze negative che determinano.
L’esordio delle argomentazioni del prof. Giorgi è stata la sottolineatura che l’aumento della temperatura del Pianeta Terra dipenda dalle attività umane. Vi è una evidenza che
l’antropizzazione del pianeta abbia determinato un aumento dell’anidride carbonica(Co2)nell’atmosfera.
L’aumento dell’anidride carbonica produce il cosiddetto ”effetto Serra” per cui alcuni gas assorbono le radiazioni emesse dalla superficie terrestre e le ritrasmettono verso l’alto e verso il basso tutto ciò determina un aumento della temperatura globale.
Il relatore ha continuato affermando che il riscaldamento globale determina eventi meteoclimatici estremi: maggiore contenuto di energia e vapor acqueo nell’atmosfera generano l’intensificazione del ciclo idrologico (aumento della siccità e ondate di calore e per converso maggiore intensità delle precipitazioni piovose).Il numero di eventi catastrofici di carattere meteoclimatici si stanno raddoppiando ogni 20 anni.
Con l’ausilio di slide il prof Giorgi ha documentato come il riscaldamento della terra produca effetti negativi irreversibili: progressiva scomparsa dei ghiacciai e aumento del livello dei mari.
In particolare, lo scioglimento dei ghiacciai ha determinato dal 1880 ad oggi un innalzamento del livello dei mari di 20 cm. Alcuni modelli di previsioni ipotizzano un aumento del livello medio dei mari di un metro entro la fine del secolo.
Lo scienziato Carl Keelig fu il primo a scoprire l’aumento della CO2 nell’atmosfera e come tale aumento fosse dovuto all’uso dei combustili fossili. Le concentrazioni di metano sono più che raddoppiate e la temperatura della terra è aumentata di 1,25 gradi negli ultimi 120 anni.
Alcuni modelli climatici ipotizzano scenari pessimistici con aumenti della temperatura globali fino a 4 gradi.
Questa situazione preoccupante per il nostro pianeta , determinata dalle attività umane, ha portato gli Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a stipulare nel 2015 un trattato internazionale (Accordo di Parigi) per la riduzione delle emissioni di gas serra e per contenere entro i due gradi l’aumento medio della temperatura globale.
Interessante è stata la simulazione di come un aumento di due gradi della temperatura globale cambierebbe il clima delle nostre città italiane : Trieste , Milano e Torino avrebbero il clima di Catania e Palermo ,mentre queste ultime avrebbero climi africani.
Per rimanere entro gli accordi di Parigi bisogna ridurre le emissioni di co2 di cui sono responsabili per circa il 70 % i consumi di combustibili fossili. Questi consumi sono in diminuzione in Europa ma sono ancora rilevanti in Cina, India e nei Paesi emergenti.
Ma se questa è la situazione acclarata dalla ricerca scientifica quali strumenti devono essere messi in campo per assicurare una transizione energetica?
A questa domanda il prof Giorgi ha proposto i seguenti rimedi:
decarbonizzazione, maggiore efficienza energetica delle attuali fonti, economia circolare, riduzione degli sprechi alimentari, riforestazioni ed in ultima analisi ridurre la povertà nei Paesi Poveri.
Sollecitato da alcuni interventi dei presenti sul suo pensiero nei confronti del radicalismo ambientale che combatte lo sviluppo economico e propugna un declino felice, il prof Giorgi ha chiarito che una transizione energetica deve essere compatibile con lo sviluppo economico anche perché il futuro del pianeta si assicura combattendo la povertà.
Le conclusioni del Presidente de Candia sono state un invito alle nuove generazioni a promuovere stili di vita ed economie che consentano la mitigazione del disastro ambientale al quale oggi assistiamo con molta apprensione.
dott. Giorgio Spazzapan
Lions Clubs International è l’organizzazione di club di servizio più grande al mondo con più di 1 milione 400 mila soci in circa 46 mila club distribuiti in oltre 200 paesi e aree geografiche di tutto il mondo.