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LIONS CLUB MONFALCONE E.T.S.
Distretto 108Ta2 - Italy

 

Benvenuti nel sito web del Lions Club Monfalcone E.T.S.

"L'impegno di tutte le forze comuni supera l'azione del singolo."
Insieme ce la faremo. WE SERVE.

Marco Ghinelli

 


ANNO SOCIALE 2023/2024


 

18 Febbraio 2024

Spettacolo Teatrale "L'amore non può fare a meno della fantasia"

Compagnia Teatrale "Oggi Domani e Sempre....."

UN INNO ALLA VITA

Ancora una volta la Compagnia Teatrale “Oggi, Domani e Sempre…” si è messa in moto per portare sulla scena ancora una riuscita ed esilarante commedia dell’attivissimo Claudio Gardenal.

“L’Amore non può fare a meno della fantasia”. Questo il titolo della nuova opera teatrale del nostro Autore, destinata, come del resto l’intera produzione di Claudio Gardenal, ad esclusive finalità di beneficenza ed andata in scena il 18 febbraio 2024 sul palcoscenico del Teatro San Nicolò di Monfalcone.

Possiamo tranquillamente affermare, senza tema di smentite, che dedicare la propria passione letteraria, espressa particolarmente in commedie teatrali dalla comicità accattivante e penetrante, a scopi puramente umanitari, è divenuto il marchio di fabbrica di Claudio Gardenal e della sua Compagnia Teatrale “Oggi, Domani e Sempre…”.

Una compagine teatrale che poggia saldamente il suo successo sugli interpreti di sempre, affiatatissimi sul palcoscenico come anche nella vita reale.

La rappresentazione, briosa e dal ritmo incalzante come è nello stile del nostro Autore, è stata preceduta dal canto “L’Amore ci regala la sua pace”, testo dello stesso Gardenal, musicata dal Maestro Gabriele Saro e affidata alla voce di Raffaella Linzi.

Ma perché proprio “Inno alla vita”, il titolo dato a questo articolo?

Anzitutto è un riconoscimento all’opera di Gardenal che, per chi lo conosce bene, parla quasi sempre esclusivamente dell’Amore, sentimento e tema dominante che muove il suo palcoscenico.

Tutta la sua opera ne è permeata e la commedia andata in scena in questa occasione parla da sola e si esprime, quasi un manifesto del pensiero dominante e caratterizzante di “Oggi, Domani e Sempre…”, anche nel titolo dal significato inequivocabile.

Un riconoscimento agli interpreti delle sue opere che, proponendosi in ruoli sempre più coinvolgenti ed impegnativi, si sentono appagati dall’unica soddisfazione che il loro impegno si traduce, giorno dopo giorno, in un positivo moltiplicatore sociale di una visione partecipata e solidale dello spirito di collettività e di senso della comunità.

Amore inteso come slancio di generosità che coinvolge l’affezionato pubblico, che da anni segue con entusiasmo Gardenal e che, da tempo, ha superato i confini divenuti ormai ristretti del Monfalconese, traducendosi in una platea sempre più ampiamente regionale.

Infine, e in particolar modo, se si guardi alla nobiltà dell’obiettivo di questa iniziativa, portata avanti dal Lions Club Monfalcone (in collaborazione con i circoli Lions Zona B e il Lions Club International Foundation), ben si comprende come sia calzante e appropriato parlare di “Un Inno alla Vita”.

Attraverso lo spettacolo, infatti, si va costituendo una raccolta fondi, che prosegue ormai da un anno, destinata a donare una nuova vita e nuove speranze a chi soffre di autismo.

Una iniziativa che schiude un nuovo orizzonte di speranza per le tante famiglie del nostro territorio che tutti i giorni vivono e convivono con tale condizione.

All’intervento introduttivo del Presidente del Lions Club Monfalcone, Marco Ghinelli, che ha tracciato gli aspetti salienti dell’iniziativa, ed al saluto portato dalla Consigliera comunale Irene Cristin  a nome del Sindaco di Monfalcone, è seguita l’illustrazione puntuale e dettagliata del progetto da parte della Presidente dell’Associazione “VOI COME NOI”, Natasha de Noto.

L’associazione “Voi come noi”, vogliamo ricordarlo, nacque nel 2020 durante l’emergenza covid da un’idea di Natasha de Noto, mamma, a sua volta, di un figlio autistico, e si propone di dare un aiuto pieno e totale alle famiglie del territorio e ai loro figli.

Già in passato, il nostro Club, ne sposò l’iniziativa – era il 19 febbraio dello scorso anno – promuovendola con una rappresentazione teatrale presso il Teatro San Nicolò. Anche in quell’occasione lo spettacolo fu offerto dalla Compagnia Teatrale di Claudio Gardenal che si produsse nella splendida commedia “A proposito di onestà”, dal taglio garbatamente pungente e divertente e capace di ben interpretare ed indentificarsi nella nota locuzione latina “ridendo castigat mores”.

“Casa per l’autismo”. Così si chiama il progetto, già ben avviato su un terreno generosamente messo a disposizione da un soggetto privato in Via Romana a Monfalcone e ormai in via di avanzata realizzazione.

Un’opera utilissima, ci spiega Natasha de Noto, un progetto di grande importanza sociale e anche un sogno e la speranza per tante famiglie del nostro territorio. Le stesse che, giorno dopo giorno, convivono con l’autismo e vedono con gioia e speranza il procedere dei lavori, che hanno richiesto, e ancora richiedono, grandi risorse finanziarie e non solo.

I primi 300 metri quadri, secondo la tabella di marcia, dovrebbero essere completati entro la fine dell’anno e vi troveranno spazio anche una sala dedicata al gioco e alle attività motorie

Una casa molto speciale. Si chiama GO OUT, sottolinea la de Noto, che tradotto alla lettera significa uscire fuori e, per traslato, possiamo immaginarlo come un’ampia finestra affacciata sul mondo, in attesa di essere spalancata.

Un progetto di vita, dunque, per evitare l'isolamento di questi ragazzi, ponendone la persona al centro dell’attenzione e valorizzandola, sicché ciascuno possa emergere grazie alle sue capacità.

Un luogo che offra nuove ed inattese opportunità, dove i ragazzi potranno crescere in un contesto armonico ed equilibrato. Soprattutto, un luogo sicuro dove le famiglie potranno lasciare i loro figli nella serena certezza che il cosiddetto “Dopo di Noi”, destinato a fare il suo corso, com’è nelle cose della nostra esistenza, non li coglierà impreparati e privi di protezione.

La Casa, grazie anche allo spazio destinato alle attività motorie e al gioco -  e proprio attraverso tali attività – aiuterà i ragazzi a realizzare un equilibrato sviluppo nelle relazioni sociali e comunicative, con l’ausilio anche di tecnologie interattive multimediali.

In Italia, viene ancora ricordato, un bambino ogni 68 ha una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Si tratta di circa 600.000 famiglie il cui numero, anche nella nostra Regione, è destinato a crescere.

Questo vuole essere GO OUT: un qualcosa che non c'è, ma che è diventato strumento irrinunciabile e indispensabile per aiutare le famiglie e migliorare la vita dei ragazzi con autismo.

Ogni gesto di generosità, dunque, anche il più modesto, anche il più piccolo contributo è …

Un Inno alla Vita!    

(Pino Apollo)

 

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23 Gennaio 2024

CONFERENZA " SOCIAL MEDIA MARKETING"

Perché è importante essere presenti on linee soprattutto come farlo”

Conferenza, Relatrice Dott.ssa Giorgia Deiur

 

Mai dire social. L’immagine immediata che ne ricaviamo è quanto meno di dispersione, perditempo, chat-...teria….

Ma è proprio così?

Dipende. E da cosa? Ma dal quadro statistico che abbiamo appena visto proiettato sul grande schermo della sala conferenze di Marina Lepanto.

 

Colonne di diverso colore, racchiuse ed organizzate in un file Excel, si ergono sullo schermo come grattacieli in miniatura e, impietosamente, raggruppano i “socializzati”, ovvero i frequentatori di social: fasce d’età, genere, di … di … di tutto di più. 

Istogrammi completi ed esaurienti nei più piccoli dettagli informativi.

Per la verità, ve ne sono anche a forma di torta. Tranquilli, nulla di commestibile ma tutto da osservare, analizzare e… pentirsi di non aver scoperto prima una realtà che, ormai, non stupisce più e che tanto ha da raccontare e da rappresentare; con la prospettiva, per chi voglia restare al passo coi tempi, di schiudere l’orizzonte ad ogni sorta di sorpresa social tecnologica.

E qui arriva la domanda birichina che sembra voler nascondere un trabocchetto.

“Quanti di voi hanno una pagina su Facebook?”  (oggi divenuto Meta, non la meta si spera…).

La domanda la pone, dopo un’introduzione sorprendentemente frizzante e coinvolgente nel mondo dei social, la nostra relatrice ed ospite della serata, la dott.ssa Giorgia Deiuri.

Giorgia Deiuri, come con dovizia di informazioni è stata presentata dal nostro Presidente Marco Ghinelli, si propone con un curriculum davvero corposo e, data la materia della serata, per tanti versi piuttosto insolito. Almeno rispetto ai percorsi formativi tradizionali.

Ecco qualche flash preso un po’ a caso nel vasto curriculum che con noi è stato condiviso.

Giorgia Deiuri è Product Manager e Social Media Strategist, figura fondamentale nei processi aziendali, che implica la cura di tutti gli aspetti di un prodotto a 360 gradi, dal costo alla sua collocazione finale.

La nostra Relatrice vanta un’esperienza pluriennale nel mondo del marketing nella comunicazione e nella sostenibilità, affinata e potenziata anche grazie alla frequenza di un master presso la Business School di Bologna.

E quanto ad esperienza formativa, dunque, molto varia e articolata, non le manca davvero nulla.

Tanto per citarne qualcuna:

Laurea Magistrale in Economia & Marketing Aziendale presso l’Università degli Studi di Trieste; Laurea Triennale in Comunicazione e pubblicità aziendale presso la Universidad de la Rioja - Madrid; Master in comunicazione e identità d'impresa e Social Media Marketing ecc.

Ugualmente ricche ed articolate, va da sé, anche le sue esperienze lavorative che l’hanno portata all’estero in paesi quali l'Inghilterra, la Spagna ed il Cile.

Fra le sue skills, ovvero le sue caratteristiche personali valorizzate da stelline da una a cinque riportate nel curriculum, incuriosisce la voce “empatia”: 5 stelline! Che dire, tutte ampiamente giustificate.

Infatti, la capacità comunicativa di Giorgia, ormai la consideriamo di casa, è di una immediatezza coinvolgente. Quello che serve per tenere il pubblico presente in sala - noi, nel caso specifico - agganciato con lo sguardo fisso sulle schermate che via via si susseguono sullo schermo.

Ma torniamo alla domanda intrigante su Facebook per sapere quanti dei presenti posseggono una pagina aperta sullo storico social del mondo internet.

Dopo qualche comprensibile tentennamento, un classico in queste circostanze, si leva la prima manina, poi una seconda, una terza e, infine, tante quante bastano per salvare l’onore della platea degli ascoltatori dal sospetto strisciante di scarsa presenza nel mondo della modernità tecnologica…

Già, perché, riprendendo il titolo della conferenza, "Perché è importante essere presenti on line”, la prospettiva dei social si capovolge e viene vista non più da quella del fruitore occasionale, ma dalla parte di chi, con i social, lavora e li utilizza come eccellenti strumenti di osservazione e penetrazione nel mondo - sottile, quanto persuasivo - della comunicazione. 

Professionisti del settore, dunque, che, attraverso l’analisi dei like ovvero dell’intensità e della natura della frequentazione dei siti web visitati, risalgono agli interessi del cibernauta, tracciandone un possibile e plausibile profilo di cliente verso cui indirizzare, senza eccessiva dispersione di energie ma con una elevata possibilità di successo, le offerte commerciali.

Si può conoscere, ad esempio, quanto tempo viene trascorso sui social, quali sono le piattaforme social più utilizzate, quali siti vengono maggiormente frequentati o, per restare nel gergo, più "cliccati".

I dati raccolti possono, quindi, essere raggruppati per segmenti: età, genere, locazione geografica, frequenza e durata di navigazione ecc.

Con un po’di fantasia, ma senza esagerare, ognuno dei presenti può riconoscersi in uno dei tanti profili – forzando un po’ la lingua italiana… – “targhettabili”, che dallo schermo ammiccano alla platea per essere prescelti. E ce n’è per tutti.

Passando, dunque, da mega aggregazioni di dati a sottocategorie sempre più ristrette ed analitiche, dall’appartenenza ad un gruppo di età oppure alla sottospecie del frequentatore tipo di questo o quell’altro social, si fa davvero in fretta a ritrovarsi cucito addosso, con sorprendente precisione sartoriale, il giusto vestito del … “buyer”.

Già, il “buyer”, l’acquirente: punto finale di arrivo di chiunque voglia far conoscere e vendere con successo il suo prodotto promuovendolo sui social.

Solo che, com’è già chiaro, tramontato l’ormai pittoresco e nostalgico volantinaggio, un tempo esercitato strada per strada dai finestrini delle auto ipermegafonate, siamo di fronte ad un rigoroso percorso di analisi scientifica del comportamento e delle abitudini degli internauti di ogni età che, navigando sul web, lasciano dietro di sé, ormai non del tutto ignari, una scia di segnali che il nostro Pollicino, costantemente vigile e attento, raccoglierà per alimentare la sua banca dati.

Scopriamo, dunque, qualche altarino? Niente affatto! In fondo ci muoviamo sempre nell’arcinoto mondo della pubblicità. Solo che in futuro – che è già il presente, in realtà - dobbiamo arrenderci all'idea che siamo costantemente seguiti, monitorati, tracciati e, dunque, “visibili”; è ovvio che tocca a noi, con un comportamento saggiamente prudente, distinguere situazioni innocue da quelle con qualche potenziale rischio.

E, tuttavia, i vantaggi ci sono. I famosi, ovvero famigerati, pop up - quelle accattivanti finestrelle che compaiono all’improvviso mentre stiamo navigando, proponendoci una serie di prodotti che l’algoritmo “sentinella”, perennemente in agguato, calcola valutando la possibilità che siano di nostro concreto interesse - non sbucheranno dal web a casaccio, ma, con buona approssimazione, rifletteranno davvero ciò che in quel momento, sulla base delle ricerche da noi effettuate, potrebbe interessarci. Invogliando all’acquisto: e, a questa notizia e se stessimo on line su un qualche social, seguirebbero tante faccine divertite per domandarci quante volte abbiamo abboccato…

A tutto ciò si aggiunga, come ci ricorda la nostra interessante Relatrice, la scoperta dell’AI, ovvero dell’intelligenza artificiale, nota come Chat GPT, argomento al quale siamo già stati allenati a pensare grazie anche ad una recentissima conferenza, calata nel mondo della sanità, a noi dedicata da due validissimi esperti di settore.

Quanto e in che misura, sottolinea la dott.ssa Deiuri, la nuova piattaforma contribuirà all’evoluzione ed alla trasformazione del mondo digitale del commercio sarà in larghissima parte da scoprire e, soprattutto, da inventare.

Certo, lo strumento ha bisogno dell’input dell’uomo per agire o, meglio, si lasci correre il termine, per “pensare”. Più l’input sarà specifico, dunque, meglio l’AI potrà fornire risposte attendibili e mirate.

Da qui, precisa la nostra Relatrice, assume grande importanza la conoscenza dell’argomento che si vuol approfondire tramite l’AI ed è, dunque, essenziale che chi intenda utilizzarla abbia una sua formazione di base.

A questo proposito, ricordiamo che Deiuri, sul piano della formazione, collabora con l’ASCOM di Monfalcone presieduta dal Sig. Roberto Antonelli che di questo aspetto peculiare si è detto, nel suo breve intervento, fortemente convinto.

Il Social Marketing, quindi, non è la bestia nera che poteva all’inizio impressionare, ma un validissimo strumento di penetrazione nel mercato, utile a far conoscere i propri prodotti ad un pubblico via via sempre più esteso, articolato e mirato.

Teoricamente alla portata di tutti; ma, per le cose davvero serie, non ci si improvvisa ed è il caso di rivolgersi a dei professionisti.

La tecnologia, dunque, non finirà mai di stupirci e, come va di moda dire oggi, stay tuned!

(Pino Apollo)

 

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16 GENNAIO 2024

VISITA DELLA GOVERNATRICE 

 

Mese dopo mese, anche quest’anno sociale, varcata la soglia simbolica del 2023 ed addentratosi nel 2024, entra nel pieno della sua lunga e laboriosa traversata.

Una delle tante, da quasi cinquant’anni a questa parte, visto che il prossimo anno festeggeremo il nostro primo (sottolinearlo è benaugurante…) mezzo secolo di storia.

Storia, certo, perché ogni annata lionistica può apparire la riproposizione, quasi rituale, del corso degli eventi dell’anno precedente e così via.

In realtà non è così, perché la vivacità e l’originalità delle azioni e dei progetti intrapresi le rende, ciascuna a suo modo, uniche.

Certo, anche i riti, se di riti vogliamo parlare, vanno salvaguardati e valorizzati. E quest’anno non farà certo eccezione: perché, vale la pena ricordarlo, nella conservazione della propria liturgia, ogni associazione conferma e rafforza la sua identità e, soprattutto, il suo desiderio di futuro.

Questo quinto meeting, dunque, come da tradizione, ci offre la visita della nostra massima carica lionistica distrettuale che quest’anno viene declinata al femminile: la Governatrice Nerina Fabbro, una visita assolutamente gradita e piacevole, ricordando l’espressione che il Presidente del Club, Marco Ghinelli, ha usato nell’introdurre l’Autorità lionistica.

La visione della nuova annata va ricercata anche nelle parole di Nerina Fabbro, soffermatasi brevemente sulla presenza attiva dei Lions nella Società, dove la loro azione, si articola e si sviluppa in molteplici forme di attività e di interventi.

Quali, per ricordarne alcune di carattere universale, i service legati alla vista e al diabete, oltre che alla fame (raccolta di alimenti attraverso i “banchi alimentari”); oppure, service che assai spesso si traducono e si esprimono in forma di agevolazione e di risoluzione: intesa sia come facilitazione di percorsi, come pure in tangibile sostegno economico diretto ad alleviare  situazioni di particolare disagio, dove la figura e la difficoltà del singolo il più delle volte passano inosservate. E restano, di conseguenza, inevase ed inascoltate.

Una visione incernierata e sviluppata in un clima di consapevole positività che passa attraverso l’approccio empatico ed impegnato verso la Società, non sottovalutando momenti di serenità conviviale ed istituzionale che alimentano il legame anche con le Istituzioni sia pubbliche che esterne.

L’occasione è, oltretutto, favorevole per alcuni momenti - come dire? - “familiari”.

Ai soci che hanno raggiunto il rispettivo traguardo di anzianità di appartenenza al Club, dalla Governatrice vengono, dunque, consegnati gli attestati di anzianità di appartenenza al Club rilasciati dal Presidente Internazionale dei Lions.

Un segnale forte della vitalità del nostro sodalizio.

Sodalizio che oggi, a conferma dell’attrattività che l’Associazione lionistica esercita, sia pure in un’epoca di persistente crisi economica e non solo, vede l’ingresso di una nuova socia che, con la sua adesione, di cui si è fatta sponsor la Tesoriera distrettuale e socia del Club Emanuela Soranzio, rafforza il Club aggiungendovi nuova linfa e nuove professionalità che si tradurranno in concreto contributo alla nostra presenza attiva nella società del territorio e nel solco e nella continuità della sua lunga tradizione.

Parliamo della dott.ssa Francesca Romani, laureata in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Trieste, con alle spalle importanti esperienze internazionali ed operante nel mondo assicurativo.

Il suo ingresso nel Club è stato salutato da un lungo e caloroso applauso di benvenuto.

(Pino Apollo)

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16 Dicembre 2023

SCAMBIO DEGLI AUGURI NATALIZI 2023

Dicembre è un mese particolare. Quest’anno ancora di più. Clima mite, l’inverno ancora fuori dalla porta e pare che neppure la natura se ne sia accorta.

Cosa del tutto inconsueta, in giro ci sono fiori che dovrebbero essere a riposo da un bel po’, mentre le gemme degli alberi si affacciano, domandandosi fra il divertito ed il preoccupato, che diamine stia succedendo e se non sia ancora un po’ prestino per schiudersi frettolose al primo sole.

Ma tant'è, divagazioni a parte, non è del clima meteorologico che si vuol parlare.

Parliamo, invece, di quell’atmosfera di tangibile calore umano sollecitato dal precoce arrivo delle luminarie, dai colori accesi dove prevale il rosso; degli addobbi delle vetrine o dei panettoni ammonticchiati in piramidi nei centri commerciali (per la verità, se ne sono visti persino a luglio…).

Dicembre è il mese del Natale che apre inesorabilmente le porte all’Anno Nuovo. E’ innegabile che si respiri un’aria diversa. Si riaffacciano i ricordi lontani dell’infanzia; profumi, sapori, nostalgie strane fanno capolino dalle nebbie ispessite del tempo…

Ma, tornando alla realtà, noi siamo tutti qui, nell'accogliente sala conviviale di Marina Lepanto per il rituale quanto irrinunciabile scambio degli auguri natalizi. Tutti, o quasi tutti. Qualche assenza tecnica, qualche forzata rinuncia a causa dell'ultimo raffreddore colto per strada…

Superato indenni il brindisi benaugurante, con tutto quel che ne consegue, la serata si rallegra e si scalda nell'attesa del successivo numero della “chiama”.

La “chiama”? Come sarebbe la “chiama”? Siamo a Montecitorio oppure a Palazzo Madama? si interroga stupita una voce flebile fuori campo.

Ma no, ma no. Si tratta dei numeri della chiamata della lotteria home made.

Di nuovo la stessa vocina, questa volta davvero preoccupata, sussurra in modo garbato ma udibile, “Ah, pure biscazzieri?!”

Ma no, no è ancora no! E la voce fuori campo, ormai rassicurata, si ritrae nel nulla da cui era inspiegabilmente comparsa. Ma forse, quella voce, potremmo averla anche sognata; perché dopo un brindisi, si sa, i miracoli sono sempre possibili…

Si scherza, naturalmente, e questo è il gusto ed il piacere sano di una serata che promette tutto di buono.

Infatti, se gli antichi Romani solevano dire “ridendo castigat mores”, noi, prendendoci la libertà di parafrasare quell’antico detto, lo riproponiamo con un divertito “ludendo agimus bona”.

L’occasione, invero, è buona per organizzare la consueta lotteria autoprodotta fra amici.

Una tradizione.

Quanto antica non so dirvi; ma, per noi che da anni la rinnoviamo, è diventata tradizione. Si vincono i premi che ognuno a piacer suo avrà portato, dignitosamente impacchettati per renderli anonimi e conferirgli quel tocco di giusto valore aggiunto che renda l’oggetto, così laboriosamente e artisticamente occultato, ancor più desiderato.

Il frutto dell’iniziativa contribuirà alla realizzazione di uno dei nostri tanti service e sarà devoluto, dunque, in beneficenza.

Incontrarsi per lo scambio degli auguri, ha anche, se non soprattutto, un senso pratico. Permette di raccogliere le idee sulla prima parte di percorso dell’annata lionistica e proiettarsi, varcando la soglia dell’anno successivo, nel solco dell’itinerario programmatico stabilito. Magari con qualche aggiustamento.

Assai gradita la partecipazione del Sindaco di Monfalcone, dott.ssa Anna Cisint, che, raccogliendo il nostro invito, ci ha onorati della sua presenza riconfermando al nostro Club l’importanza del contributo offerto, con costanza e continuità, nel contesto del nostro territorio e non solo.

Il dialogo con le istituzioni, infatti, rappresenta uno dei cardini e dei punti di forza per dare spessore e concretezza sociale all’azione propria dei vincoli fondativi del mondo lionistico.

Proprio in relazione al consolidato rapporto che il nostro Club ha costantemente mantenuto e sviluppato nel tempo con le Istituzioni, venendone ricambiato, la serata è stata l’occasione utile e proficua per un giusto riconoscimento alla dott.ssa Anna Cisint che, nel suo ruolo di Sindaco della Città dei Cantieri, è stata concretamente e costantemente vicina al nostro Club agevolandone l’azione a favore della collettività.

Al Sindaco, dunque, il nostro Club ha consegnato la più alta onorificenza lionistica della Lions International Foundation, ovvero la Melvin Jones Fellowship, ad attestarne la vicinanza al nostro Sodalizio, ed il cui supporto ha permesso di realizzare alcuni service a beneficio della collettività in cui operiamo.

Fra i graditi ospiti, anche il Presidente dell’International Propeller Club Port of Monfalcone rag. Demetrio Caccamo, storico fondatore di quel Club nel lontano 1995, che ha espresso l’augurio per la realizzazione di nuove interessanti iniziative comuni, nel solco e nella tradizione dell’ormai consolidato rapporto che da anni proficuamente lega le due associazioni, in una visione di sviluppo sociale e culturale dell’intera collettività del territorio.

(Pino Apollo)


21 Novembre 2023

Conferenza "Giovani del nostro territorio che si sono affermati in Italia e all'estero. Testimonianze "

Come si traduce start up in italiano? La domanda è di quelle capziose, se non addirittura oziose…

La risposta è semplicissima e, per chi con la lingua inglese proprio non lega, c’è sempre un buon vocabolario on line (pensate un po’, neanche la fatica di sfogliare le pagine…) che, con l’immediatezza pari a un lampo di luce, ne restituisce il significato richiesto.

Ma è davvero così?

Non proprio. O, meglio, non sempre.

Nel nostro caso, infatti, il termine start up si traduce nella testimonianza di tre giovani dal piglio sicuro e dall’aria rassicurante (dell’aria rassicurante parleremo dopo) che, proiettati dietro al tavolo oratoriale della sala conferenza di Marina Lepanto, dopo aver accolto l’invito loro rivolto dal nostro presidente Marco Ghinelli, hanno accettato di parlare di sè e delle loro esperienze, provando a mettersi in gioco almeno per la seconda volta.

La prima volta lanciandosi nell’avventura europea ed oltre, con l’entusiasmo che alla loro età non solo è possibile ma persino indispensabile.

E la seconda volta? Lasciandosi osservare dall’orecchio attento, ma anche sotto lo sguardo, benevolmente critico e, diciamolo pure, anche ammirato da parte del pubblico del momento: noi.

Tre giovani che al neologistico start-up danno un altro sapore ed un altro significato: superamento dei confini e ricerca di se stessi, del proprio risultato e della capacità di mettersi in gioco, immaginando il futuro, superando il finito in cerca dell’infinito… Quale? Quello di non porre limiti alle proprie aspirazioni.

Portano con sé una ventata di entusiasmo e un orizzonte di speranze.

Chi nello studio, chi nello sport sono ragazzi che hanno saputo crescere ed emergere grazie al proprio impegno e alle proprie capacità.

Eccoli i nostri giovani startuppers!

Martina Vozza, giovanissima monfalconese appena diciannovenne, ma che all’attivo ha già traguardi importanti, lanciata fin da adolescente nel mondo dello sport sciatorio agonistico.

Ipovedente dalla nascita, grande passione per lo sport, fin da bambina ha iniziato a sciare.

 I suoi genitori, quando la piccola ha appena 6 o 7 anni, hanno la fortuna di conoscere una società sportiva impegnata a mettere nelle condizioni di poter sciare anche ragazzi e ragazze con disabilità.

A Martina, tuttavia, poter sciare non bastava, lei scopre il gusto dell’agonismo, della gara, sente il bisogno di confrontarsi e di mettersi alla prova. E lo fa con determinazione.

Così, verso i 15 anni Martina pensa di intraprendere una carriera molto speciale, facendo dello sci la sua passione. Ed i successi non tardano ad arrivare.

Atleta paralimpica di sci alpino, da tre anni figura nella Nazionale Italiana. All’attivo ha già tre medaglie mondiali: due argenti e un bronzo.

Bronzo nello Slalom, argento nel Super G nella discesa libera, nel 2023 ha vinto la Coppa del mondo nel Super G ed ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino nel 2022 come atleta più giovane.

Non poco per una teenager il cui entusiasmo, a dispetto della pesante parentesi del covid, non ha subito battute d’arresto.

E tutto questo in armonia con gli impegni scolastici coronati dal recente conseguimento della Maturità, e la prospettiva che, assecondando le sue aspirazioni, dovrebbe portarla verso un percorso universitario in Scienze Motorie.

Martina rappresenta, oggi, una promessa certa per il futuro agonistico nella sua specialità proiettata verso le prossime paralimpiadi del 2026.

E veniamo al giovane Giovanni Pierdomenico. 25 anni e anch’egli monfalconese, esce dal Liceo scientifico G. Galilei di Trieste a pieni voti con lode: le migliori credenziali possibili per bussare alle porte del suo imminente futuro.

Giovanni, in ogni caso, aveva già le idee chiare sul da farsi.

Fin dal quarto anno di liceo, invogliato e instradato dal suo insegnante di inglese, comincia ad immaginare un’esperienza all’estero guardando al mondo anglosassone.

All’inizio dell’ultimo anno di liceo, fa domanda per partecipare a dei processi di selezione proposti da varie università nel Regno Unito raccogliendone un paio di proposte.

Pur rimanendo l’economia il suo primario interesse, il percorso formativo che intraprende presenta il vantaggio di offrire un panorama formativo interdisciplinare e concretamente coinvolgente, com’è nella prassi e nello stile propri del mondo anglosassone.

Conseguita, dunque, la Maturità, il nostro Giovanni intraprende l’avventura in quel mondo, in cerca di nuove esperienze e nuovi orizzonti.

Dal 2017 al 2020 consegue la Laurea primaria in Economia presso l’Università di Warwick.

Dal 2020 al 2022, attraversando un iter esperienziale di studio e di formazione molto articolato e stimolante, fortemente orientato alla crescita ed allo sviluppo delle potenzialità dello studente, completa il suo percorso universitario in Economia presso l’Università di Oxford.

Dopo un anno di tirocinio, dal 2022 Giovanni si inserisce stabilmente presso l’ufficio londinese di Goldman Sachs International, con responsabilità di studio degli scenari macroeconomici globali, elaborando previsioni destinate ad orientare le scelte di mercato globale.

E Carlotta Orlando? Un percorso da Leo alle spalle, gioca praticamente in casa…

“I truly believe we are living an extraordinary time…”

È questo l’incipit deciso che apre il curriculum di Carlotta. Parola chiave, dunque, liberamente traducendo la locuzione riportata in inglese: entusiasmo e fiducia nel futuro. E non può essere altrimenti.

Nel corso degli anni Carlotta ha calcato il suolo di una trentina di paesi, come emerge dal suo curriculum.

Uscita dal Liceo scientifico M. Buonarroti di Monfalcone nel 2010 con il massimo dei voti, segue gli studi universitari di Management Engineering a Udine.

Tre anni dopo, conseguita la laurea, si trova di fronte al più classico degli interrogativi. Ed ora che faccio?

Le si presenta, forse inattesa, un’opportunità: Parigi, un “exchange student” della durata di un semestre. Quantunque poco incoraggiata dalla famiglia, alquanto scettica alla prospettiva di quest’idea, Carlotta parte ugualmente.

A Parigi, a detta sua e c’è da crederle, le si schiude davanti – sono parole sue – il mondo intero. Nuove esperienze, impara il francese, lingua per lei del tutto sconosciuta fino ad allora, e rientra a casa per riprendere il volo subito dopo.

E qui le esperienze si susseguono a ritmo veloce.

Tre anni al Politecnico di Torino; altro “exchange student” 2015-2016, questa volta in Canada; e, quindi, superata una selezione molto esclusiva, segue un anno di MBA (Collège des ingénieurs) che le apre il mondo del lavoro.

Breve esperienza nel ruolo di Consultant con Ernst & Young a Milano; un biennio, sempre a Milano, con la Edison, dove, nell’ambito del Business Development and Innovation matura e consolida le sue conoscenze professionali. Nuovo ritorno a Parigi, presso la Idinvest Partners, ad occuparsi di Venture Capital Investor.

Dopo un breve rientro in Edison a Milano, Carlotta, nel 2021, atterra – finalmente, è il caso dirlo -  alla CDP Venture Capital (Cassa Depositi e Prestiti) di Roma dove, forse attratta dalle bellezze della Capitale, almeno per ora sembra volersi fermare.

Ecco, questa è la natura dei nostri giovani startuppers, eternamente irrequieti ma sempre in crescita, che hanno stimolato la nostra curiosità e interesse, sorprendendoci, ognuno a modo suo, per il loro entusiasmo e la voglia di futuro. Certo, un invito rassicurante ad immaginare orizzonti rosei negli spazi di speranza che i giovani, nella loro generalità complessa, aprono senza sosta.

Basta saperne interpretare i meccanismi che, generazione dopo generazione, sono mutevoli; ma sempre portano allo stesso risultato: coltivare la speranza.

Perché, se tutti i sogni svaniscono all’alba, bisogna che si realizzino prima che sia, per dirla con Quasimodo, “subito sera”. E questi giovani hanno davvero le carte in regola.

Sui loro curricula, infatti, davvero ricchi e sorprendenti, la scure è stata usata … con energia per ottenerne una ragionevole sintesi.

Cos’hanno, dunque, in comune i nostri tre startuppers? In cosa sono apparsi davvero convincenti, al di là, ciascuno nel suo campo, dei prestigiosi risultati conseguiti? Proviamo a metterli in fila...

Prontezza a cambiare e rimettersi in gioco.

Determinazione nel perseguire le scelte intraprese e resilienza nel sostenerle.

Duttilità di pensiero, idee chiare e visione del loro futuro.

Oltre, naturalmente, ad essere tutti e tre Bisiachi…

(Pino Apollo)

 


 

Novembre 2023

RICORDO DI ROBERTO

L’ing. Roberto Picci se n’è andato a metà di questo novembre all’età di 93 anni.

Una figura tutta d’un pezzo, era Roberto. Non era l’uomo dei grandi discorsi. La sua era una presenza discreta che, tuttavia, non passava inosservata: un carattere schietto e diretto che ispirava immediata fiducia e senso di amicizia.

La sua lunga presenza nel Club, ormai prossimo alla soglia di cinquant’anni di presenza attiva e concreta nel nostro territorio, ne aveva per tanti aspetti resa storica la figura.

Un territorio in cui Roberto ha lasciato una traccia profonda. Dal mondo del lavoro che lo ha visto man mano raggiungere traguardi molto importanti, a quello dell’impegno sviluppato lungamente nel mondo lionistico.

Aveva visione del futuro, Roberto. Di sé era solito dire poco. Ma quando parlava delle sue opere si entusiasmava e contagiava anche chi l’ascoltava.

E a quella storia, Roberto, nella continuità della sua azione e del suo contributo durevoli nel tempo, vi aveva preso parte attiva in prima persona.

La sua carriera fu una continua ascesa, grazie alle sue qualità da tutti riconosciutegli e per la capacità di vedere e immaginare il futuro.

Nel mondo dell’Italcantieri, divenuta in seguito Fincantieri, Roberto – come ricordato dalla stampa locale e non – era stato uno degli uomini di punta, uno dei più apprezzati professionisti di quel settore divenendone vice direttore.

Roberto, infatti, a cavallo degli anni ‘80 e ’90, quando lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone progettava e costruiva pressoché esclusivamente per la Marina Militare, aveva legato saldamente il suo nome alla progettazione dei sommergibili, oltre che dell’incrociatore portaelicotteri Giuseppe Garibaldi; ed era stato una delle colonne portanti nella progettazione della Micoperi, la piattaforma più grande al mondo che, ancora oggi, a distanza di oltre 30 anni, solca il mare.

E in quel mondo, Roberto, aveva lasciato un significativo ricordo di persona per bene e ricco di umana positività.

Quella positività ch’egli seppe trasferire ed adoperare convintamente nel mondo lionistico.

Roberto ricoprì l’incarico di Presidente del Lions Club di Monfalcone nell’annata 1996-97.

Da uomo che guardava al futuro, anche in questa esperienza lionistica proiettò iconicamente la sua idea di partecipazione e di attualità nel mondo che cambia, sintetizzandola nel motto ‘Qualità del vivere nel 2000 e visione nel terzo millennio’.

E il futuro che lui immaginava si tradusse in una serie di conferenze pubbliche dove emergeva con forza l’attenzione ai mutamenti sociali, da un lato, e l’interesse alla conoscenza e divulgazione di tematiche legate alla salute, dall’altro.

Non tralasciando quello che, da Presidente del Club, sempre e comunque era rimasto il suo mondo di riferimento: l’universo delle navi, che lo spinse con entusiasmo ad organizzare una visita a quella che, all’epoca, era la più grande nave da crociera al mondo, la Carnival Destiny, portandovi a bordo, alla scoperta del meglio della cantieristica monfalconese, una nutrita schiera di soci lions.

Gli ultimi tempi, gravato e affaticato dal peso degli anni e dall’inevitabile rallentamento degli impegni e della presenza sociale, lo avevano visto fisicamente lontano dalle attività del nostro Club; non, tuttavia, assente dal ricordo e dall’affetto dei soci e degli amici di sempre.

Anche quelli di più recente presenza lionistica, che non hanno avuto la possibilità di conoscerlo di persona, ne hanno sentito parlare attraverso i discorsi dei soci più anziani che di lui coltivano affettuosamente il ricordo.

(Pino Apollo)

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10 Ottobre 2023

CONFERENZA "PROSPETTIVE E CRITICITÀ - APPLICAZIONE DELL'IA IN MEDICINA"

La Sala Conferenze della “Marina Lepanto” ha ospitato l'interessante quanto partecipata conferenza centrata sul tema di stretta attualità:

Ai relatori prof. Bortolussi Luca e dott. Di Lenarda Andrea il meritato plauso di tutto il pubblico presente.

La nuova intelligenza artificiale promette di rivoluzionare il mondo della medicina, offrendo soluzioni innovative e personalizzate per la prevenzione e la cura delle malattie cardiache. Questo è il tema della serata organizzata dal Lions Club Monfalcone, che ha invitato due esperti della materia a illustrare le potenzialità e le sfide di questa tecnologia emergente.

Marco Ghinelli, Presidente del nostro Club, introduce i due relatori, tracciandone un breve profilo.

Il dott. Di Lenarda, Medico cardiologo, si è laureato in medicina a Trieste nel 1986 e si è specializzato in cardiologia nel 1990. 

E’ autore di oltre 300 lavori pubblicati su riviste “peer-reviewed” (n.d.a.: peer-rewie, procedura di valutazione da parte apposita commissione, finalizzata alla concessione di pubblicazioni o finanziamenti) nazionali ed internazionali. Nel tempo, ha ricoperto innumerevoli incarichi ed è stato ed è tutt’ora presente in vari organismi di studio, ricoprendo il ruolo di Chairman e relatore in più di 1000 Congressi Nazionali ed Internazionali. Fra cui, per esemplificare, il Congresso Nazionale ANMCO, della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) e molti altri.

Dal 2018 al 2023 è Direttore del Dipartimento Specialistico Territoriale dell’ASUGI.

Presso l’Università di Trieste, insegna da anni nel Corso di Laurea di Infermieristica e Odontostomatologia e nella Scuola di Specializzazione in Malattie Cardiovascolari.

Attualmente è il coordinatore del Piano Regionale per la Prevenzione Cardiovascolare e dei Registri Cardiovascolari per la Regione Friuli Venezia Giulia.

Il prof. Luca Bortolussi è ordinario di informatica presso l'Università di Trieste e insegna Machine Learning probabilistico, algoritmi e intelligenza artificiale spiegabile. Ha conseguito un dottorato di ricerca in informatica presso l'Università degli Studi di Udine nel 2007, e successivamente ha lavorato a Trieste, con periodi trascorsi presso la School of Informatics dell'Università di Edimburgo e presso la Facoltà di Scienze Informatiche dell'Università Saarland di Saarbrücken.

 Il suo ambito di ricerca riguarda l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale, spaziando tra metodi simbolici e formali in informatica, Machine Learning statistico e modellazione, simulazione e controllo. I suoi interessi si estendono anche ai sistemi cyber-fisici, ai sistemi adattivi collettivi, all'intelligenza artificiale spiegabile e a un ampio spettro di applicazioni in medicina, assicurazioni, industria, sostenibilità e cambiamento climatico.

Il nostro pubblico, fin dalle prime battute, segue con attenzione e curiosità le parole dei relatori, convinto dell'importanza e dell'attualità dell'argomento.

Memore di come il Covid-19 abbia messo a dura prova il sistema sanitario nazionale, emerge la consapevolezza della necessità e l’urgenza di investire in ricerca e innovazione.

La salute è sempre stata una priorità per tutti e l'intelligenza artificiale potrebbe aprire nuovi scenari di benessere e qualità della vita.

Fra i presenti ed i relatori, salutati da un lungo e caloroso applauso finale a sottolinearne la competenza e la passione per il tema trattato, si crea un immediato clima di fiducia e di dialogo, che favorirà lo scambio di idee e di domande durante la conferenza.

Un programma di medicina di precisione si basa sull’analisi dei dati sanitari dei pazienti, che si raccolgono da diverse fonti.

Si tratta di miliardi di dati la cui elaborazione richiede sistemi complessi e veloci per essere pienamente valorizzati ed utilizzati.

Cosa vuol dire questo? Che si può monitorare lo stato di salute di una persona in tempo reale, sia che si trovi in ospedale, in ambulatorio o a casa.

Con uno strumento di intelligenza artificiale, si possono elaborare questi dati e individuare i fattori di rischio, le malattie croniche e le terapie più adatte per ogni caso.

Per esempio, se il sistema rileva che un paziente ha un alto livello di colesterolo, diabete o ipertensione, può avvisare il suo medico e suggerire dei passi da seguire per prevenire complicazioni cardiache.

Il medico può, quindi, contattare il paziente e offrirgli un trattamento personalizzato, gratuito e basato sulle evidenze scientifiche.

Questo è il quadro che man mano comincia a disegnarsi nell’esposizione del dott. Di Lenarda.

E’ vero che siamo circondati da un mare di dati, di numeri, di informazioni strutturati in vario modo.

Tuttavia, con l’attuale normativa in vigore sulla privacy, c’è il problema dell’accesso ai dati sensibili del paziente.

In Friuli Venezia Giulia, osserva il dott. Di Lenarda, una regione di appena un milione di abitanti, abbiamo a disposizione miliardi di dati scritti e codificati, che possono essere estremamente utili per migliorare le cure, attraverso la capacità del sistema di intelligenza artificiale di prevedere quello che verosimilmente potrà succedere.

Ad esempio, se un soggetto ha il colesterolo alto, l’IA potrebbe segnalarci, con estrema rapidità, che quel soggetto potrebbe sviluppare a breve uno scompenso cardiaco e mettere il medico in condizioni di preavvertire in tempo utile il paziente.

Attingendo ai sistemi tradizionali di calcolo, al contrario, la stessa predizione richiederebbe molto tempo e risorse, vanificando il vantaggio offerto dalla tempestività dell’informazione nella cura del paziente.

Se riuscissimo ad utilizzare bene gli strumenti offerti dall’IA, realisticamente cambieremmo in maniera radicale il modo di lavorare, l’efficienza del sistema sanitario ne risulterebbe fortemente migliorata permettendo di raggiungere, come risultato pratico, valori di efficacia fino ad oggi impensabili.

Ma dell’IA possiamo fidarci? si chiede il prof. Bortolussi centrando senza giri di parole l’aspetto forse più controverso che mette in affanno l’opinione pubblica e, soprattutto, chi deve dare delle risposte in termini normativi alla materia.

Sulla questione, a sottolinearne la delicatezza e l’importanza sul piano della sicurezza sociale e non solo, è intervenuta di recente anche l’Unione Europea.

Facebook, Spotify e tante altre applicazioni che tutti conosciamo fanno ampio uso dell’IA attraverso algoritmi sempre più potenti e precisi; in grado di auto apprendere e individuare i nostri interessi orientandoci, talvolta in modo ritenuto subdolo, nelle nostre scelte o nei nostri acquisti.

Lo strumento? Attraverso l’uso dei nostri dati che noi, più o meno consapevolmente, siamo tuttavia disposti a concedere per ottenere il servizio che ci interessa.

Il punto è proprio questo.

Nell’ambito del sistema sanitario esistono miliardi di dati sulla salute di tutti noi che l’intelligenza artificiale è in grado di aggregare e rielaborare in maniera autonoma e predittiva.

E’ il concetto del Machine Learning, come precisa il prof. Bortolussi: la macchina è addestrata ad apprendere autonomamente, partendo da dati inizialmente forniti dall’uomo, e pervenire anche a scelte decisionali che potrebbero prescindere dai dati iniziali. A meno che l’uomo non ponga dei paletti opportunamente rigidi e sicuri che impediscano alla macchina di prendersi … troppa libertà.

Il medico, tuttavia, “vede” il dato statistico così rielaborato dall’IA, ma non “vede” la persona/paziente collegata a quel dato.

L’attuale normativa sul trattamento dei dati sensibili, infatti, rappresenta una formidabile barriera che non permette di rappresentare in maniera predittiva il profilo di pazienti potenzialmente esposti alla possibilità di sviluppare nel breve periodo delle patologie gravi, vanificando la capacità dell’IA di predire il rischio individuale e suggerire un trattamento tempestivo e adeguato. Dunque, con appropriate misure di salvaguardia atte a tutelare l’aspetto sensibile dei dati trattati, quella barriera dovrebbe essere ragionevolmente superata.

Superata, s’intende, insieme al chiarimento - necessario e indispensabile -  sulla responsabilità finale riguardo ad eventuali errori commessi; sul rischio legale, pur sapendo che il margine di errore ammissibile nell’IA è ben inferiore se il medesimo processo fosse eseguito con mezzi tradizionali: non dimentichiamo che alla base del funzionamento dell’IA c’è sempre l’imperfezione dell’uomo.

Su chi ricadrebbero, allora, le responsabilità dell’errore finale commesso dal sistema “intelligente”? Sul medico? Sui tecnici che hanno programmato l’Intelligenza Artificiale? Su chi altri ancora? …

Chiarite tutte queste più che ragionevoli perplessità, Il messaggio conclusivo dei nostri relatori, dunque, appare ampiamente positivo e favorevole all’uso dell’IA nel campo medico.

D’altra parte, riprendendo il pensiero di Umberto Eco, suggerito da una diapositiva mostrataci dal dott. Di Lenarda, in inglese nella proiezione: “Il bravo medico del futuro sarà quello che saprà come utilizzare l’intelligenza artificiale senza divenirne dipendente…”

Pino Apollo

 


 

 26 settembre 2023

ASSEMBLEA DEI SOCI

Si è svola presso la Sala conferenza della Marina Lepanto l’Assemblea dei soci del nuovo anno sociale 2023/2024 per procedere all’importantissimo appuntamento annuale dedicato:

Presentazione e approvazione del Bilancio Consuntivo 2022/2023

Presentazione e approvazione del Bilancio Preventivo 2023/2024

Esposizione del programma sociale 2023/24 da parte del Presidente.

 


 

Settembre 2023

UN RICORDO DI LICIO PAVAN

Era una persona schiva. Non inseguiva le luci, i riflettori. Le cose amava farle con convinzione e passione nel silenzio dello studio. Perché, la sua vita, fu una vita di studio. Con i lunghi anni dedicati all’insegnamento universitario, ad educare e istruire innumeri nuove generazioni.

La sua presenza discreta, nel nostro Club, era fatta di cose concrete. Intellettualmente profonde, colte.

Come il cospicuo lavoro storico, letterario ed urbanistico, realizzato insieme con Sergio Feudale, stimato socio del club recentemente scomparso, e lo storico Italo Santeusanio: “MONFALCONE IERI – La città attraverso la storia, la forma urbana e l’architettura” , prima pubblicazione 1995.

 

Lavoro notevole per l’impegno della ricerca e la profondità dello studio condiviso sotto una molteplicità di aspetti: dall’indagine storica alle peculiarità urbanistiche che si svilupparono, nel corso degli anni, e diedero forma alla Città dei Cantieri. 

Uno dei suoi importanti impegni fu il convinto interesse legato al service per la realizzazione del grande mosaico che, oggi, è possibile ammirare sulla facciata del Duomo di Monfalcone, Sant’Ambrogio.

Lavoro di squadra, com’era nel suo spirito e com’è nella tradizione e nella cultura dei Lions ai quali è rimasto legato fino alla fine.

Una lunga fatica, nella continuità del sostegno coeso dell’intero Club, sviluppata di conserva in particolare con il compianto Nedo Trombetta e l’amico Romano Stacchetti; una fatica che, nell’arco di in pluriennale percorso temporale, stimolò l’entusiasmo dei monfalconesi che contribuirono generosamente a costituire i fondi necessari per l’opera destinata a restare per sempre nella memoria della Città.

Il nome di Licio si lega saldamente al progetto perché questa idea, felicemente realizzata, è l’emblema stesso di quello che fu Licio: un uomo di cultura, appassionato di arte, di storia locale e di quanto di bello la cultura può riservare ad un animo gentile e sensibile quale egli era. 

Nel Club, il suo impegno, condiviso con la nostra socia Mariuccia Mirabella, restò anche lungamente legato al Poster per la Pace. Un service che gli permetteva di restare a contatto con i ragazzi e con il mondo della scuola, della cui fondamentale funzione sociale ed educativa egli era un convinto assertore.

Soleva spesso ripetere che “non bisogna solo informare i giovani, bisogna soprattutto formarli”: una visione del mondo di cui era intimamente consapevole, con la retrospettiva di un passato che guarda con serenità alla positività del futuro.

Com’era nel suo carattere schivo e discreto, quasi fosse un suo ultimo desiderio, anche per l’ultimo viaggio scelse una quiete giornata di settembre; quando l’estiva distrazione generale rallenta i contatti e tutti tiene lontani dalla cronaca quotidiana degli avvenimenti, quasi un necessario quanto effimero distacco dalla realtà di tutti i giorni, ancorché prossima.

Non, tuttavia, per chi ebbe con lui rapporti di amicizia e di stima e per tutti coloro che lo conobbero e seppero apprezzarne le doti. Umane, soprattutto. Perché questo era Licio.

La chiesa di San Nicolò, particolarmente gremita e accogliendolo per l’ultimo saluto, è stata per l’ultima volta testimone silenziosa della stima generale e dell’affetto da cui la figura di Licio era circondata.

Buon viaggio, Licio…

(Pino Apollo)

 


 

23 giugno 2023

PASSAGGIO DEL MARTELLO E CONSEGNA MELVIN JONES

 

L’orario è quello canonico. Ore 20,00 e… dintorni, considerata la posizione geografica del locale e la relativa raggiungibilità con mezzi propri.

Fondamentale, per molti, la presenza del GPS.

L’Osteria Solder è il luogo prescelto per questa nostra Charter 2023.

Ambiente essenziale, improntato ad uno stile rustico-elegante, ma dall’atmosfera semplice e raccolta: ideale per invitare alla conversazione i commensali. E informale quanto basta, sufficiente anche a calarvi senza orpelli l’evento importante della serata di chiusura del nostro anno lionistico.

Siamo accolti da un inatteso quanto prolungato ed intenso scroscio di pioggia estiva, di quelle che si illuminano dell’ultimo sole del tramonto con la promessa che seguirà un immediato rasserenamento.

Situato in leggera collina, con lunga vista sull’orizzonte che chiude su Grado e sulla linea di costa, le cui luci sono visibili all’orizzonte, il luogo appare sollevato.

Come pure sollevato dev’essere l’animo del Presidente uscente, Nicla Da Rin Chiantre, dopo un anno di intenso e, soprattutto, proficuo lavoro di gruppo.

Un’annata che finisce, ma mai del tutto, e l’annuncio e le premesse di quella che sta per cominciare fra attese, qualche ansia e promesse.

Perché la Charter è anche questo: l’aprirsi alla lunga pausa estiva, meritato riposo dopo le lunghe lionistiche fatiche, e la premessa, per chi subentra, di un lavorio sotterraneo, quasi invisibile, teso alla preparazione dell’anno sociale. Che arriverà, come sempre, prestissimo.

Nicla traccia un sintetico resoconto di quello che, ormai, è alle spalle ma che lascia tracce e risultati importanti.

Tanto per citarne qualcuna, quella illustrante l’attività della nave rompighiaccio “Laura Bassi”, tenuta dal dott. Roberto Romeo che ha dato, e dà, tanto lustro alla ricerca italiana nei poli Artico ed Antartico.

O quella, attualissima, titolata “L’età evolutiva racconta gli effetti della pandemia”, curata dalla dott.ssa Silvia Aronica, socia Lions, che pone l’accento, aprendo squarci di luce, sulle conseguenze psicologiche post pandemiche, non del tutto esplorate, che maggiormente hanno interessato gli adolescenti.

O ancora – tema di forte coinvolgimento del territorio – “Il Carso ieri, oggi e… domani”, sviluppato da più relatori con finalità convergenti, relativo alla situazione del Carso e alle modalità di intervento congiunto e sinergico italo-sloveno per affrontare i disastri non sempre naturali causati dagli incendi generalmente estivi.

Soprattutto, non sono mancate i service.

Quelli, per così dire, protocollari, come il Poster per la Pace, un service iconico che caratterizza l’essere Lions nella sua più profonda essenza e nel suo più ampio significato; come pure il “Progetto Martina” che penetra nella realtà scolastica con significativi messaggi formativi e informativi sui corretti stili di vita.

 Soprattutto contano – e qui il Club si immedesima nella realtà di riferimento vissuta da vicino – quelli operati sul campo, con lo sguardo rivolto al territorio ed ai bisogni sociali emergenti e non certo marginali.

E’ il caso del service per l’associazione “Voi come noi”, che nasce per affrontare le problematiche interessanti le famiglie con figli autistici e valorizzarne le qualità e le doti, anche attraverso la creazione di strutture dedicate e specializzate, cui il nostro Club ha offerto un significativo contributo nella realizzazione di una palestra specificamente attrezzata.

In questo contesto, un attestato di sincera riconoscenza da parte del nostro Club è stato tributato all’ing. Riccardo Leonardi, consorte della past Presidente Emanuela Soranzio, per aver messo a disposizione, a titolo del tutto gratuito, la propria attività professionale di ingegnere per la realizzazione della citata palestra.

In ogni Club siamo tutti utili portatori d’acqua al grande mulino dei Lions. Acqua buona.

C’è chi ne porta meno, per quanto può; c’è chi riesce a portarne tanta, quando può. Con la passione e la continuità dell’impegno.

Dunque, nella sorpresa generale, la Presidente Nicla Da Rin Chiantre, ha invitato al tavolo presidenziale il socio Pasquale de Candia, visibilmente sorpreso, per comunicargli – fatto piuttosto inconsueto per i soci – che gli era stata conferita la “Melvin Jones”.

Un giusto e condiviso riconoscimento ad un socio che ha sempre vissuto il lionismo in prima persona, non facendo venire mai meno il suo contributo ed esercitando un’assidua azione propulsiva verso la crescita e la presenza sociale del Club.

Al plauso generale dei soci, si sono aggiunte le congratulazioni e l’espressione di compiacimento da parte del Presidente Prima Circoscrizione avv. Paolo Pacorig – socio del L.C. Gorizia Host ed ospite del Club in rappresentanza del Governatore Dario Angiolini – che si appresta, a sua volta, a ricoprire l’incarico di Governatore a cavallo del periodo in cui Gorizia e Nova Gorica entreranno in forma congiunta, come Capitali Europee della Cultura, nella piena visibilità a livello europeo.

Una scelta oculata caduta su una persona, espressione del territorio goriziano, che saprà, in quanto tale, individuare e valorizzare al meglio, sotto il profilo dell’azione lionistica, le opportunità che lo straordinario evento recherà con sé a vantaggio delle due Gorizia, assurte, come per incanto, ad una inattesa notorietà internazionale. Un simbolo attualissimo di pacifica convivenza. E uno spiraglio di luce sui cieli bui di talune aree d’Europa…

Non da meno, fra gli ospiti consueti e graditi del Club, il dott. Carlo Feruglio, Presidente della BCC, Ente da sempre vicino alle necessità del nostro Club con indiscussa sensibilità ed attenzione che affonda nel tempo.

La serata Charter si è conclusa nel più classico dei modi: il cambio del martello.

A Nicla subentra Marco Ghinelli, socio fra i più giovani nel Club, al quale di certo non mancano l’energia, la volontà e la passione per affrontare la prossima annata lionistica, sapendo di avere alle spalle il sostegno di tutti i soci, ed al quale rivolgiamo un affettuoso in bocca al lupo!

Giuseppe Apollo

 

Lions Clubs International è l’organizzazione di club di servizio più grande al mondo con più di 1 milione 400 mila soci in circa 46 mila club distribuiti in oltre 200 paesi e aree geografiche di tutto il mondo.

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